Tuttavia Saviano oggi ha detto che: "La vera rivoluzione è fare bene il proprio lavoro". E in parte sono d'accordo. Ma agli altri meno fortunati, ai disoccupati, non pensa? Perchè non pensa anche alle tante persone comuni, non soltanto ai mafiosi o agli eroi, che, in questo paese fallito, un lavoro nemmeno ce l'hanno? Caro Saviano, tu ormai sei diventato un personaggio pubblico e hai delle responsabilità... Invece noto che usi la tua notorietà soprattutto per vendere il tuo ultimo libro...
Niente di male, se non fosse che nel frattempo si sta consumando una tragedia nel nostro paese. Ma ti sei reso conto che c'è una buona parte di italiani che ovunque si volgano, a sinistra, a destra o al centro, alla fine lo prendono sempre in quel posto? Ti sei accorto che in Italia c'è una casta di politici, pseudo-intellettuali, banchieri e imprenditori, tutti schifosamente ricchi, che ha preso possesso, direttamente o indirettamente, del Parlamento italiano? Che si è creata una specie di oligarchia alla Putin, composta da affiliati o cooptati politici, in combutta col potere berlusconiano?...Al punto che non mi stupirei se qualche magistrato fanatico un giorno si svegliasse con l'idea di accusare questa casta di alto tradimento nei confronti dello Stato e dell'interesse nazionale...
Conseguenza è che il cittadino non sa più dove sbattere la testa per vedersi rappresentato, perchè vede che coloro che dovrebbero difenderlo, invece sono quasi tutti sostanzialmente d'accordo nel calpestare i suoi diritti più elementari, quei diritti che dovrebbero rappresentare il bene supremo di un paese civile, i diritti dei lavoratori, dei giovani, dei disoccupati, degli immigrati, dei disabili, dei più deboli in genere. Addirittura la Chiesa si è resa complice di questa situazione, occupandosi unicamente di ottenere, da questo governo corrotto, dei privilegi per sè. L'unica strada allora è la rivoluzione, altro che fare bene il proprio lavoro. Il 30% dei giovani non ce l'ha neanche un lavoro, mentre il 9% degli italiani è ufficialmente disoccupato (ma in realtà sono molti, ma molti di più).
La verità è che tu non vuoi entrare in politica per non perdere i tuoi privilegi di scrittore "super partes", perchè sei costretto a vivere in permanente equilibrio, perchè l'editore dei tuoi libri è stato fino a poco tempo fa Mondadori che è, come tutti sanno, la casa editrice di proprietà di Marina Berlusconi. Insomma anche tu hai usato la porta privilegiata del potente di turno per diventare un famoso scrittore, per trasformare il tuo personaggio in un simbolo della lotta alla mafia...Ma anche il potere ha usato te, in parte, comprandoti e recludendoti la strada verso posizioni politicamente schierate e più radicali. Scelta rispettabile questa tua di startene fuori dai giochi politici, nulla da eccepire, anche perchè, altro che fango, entrando in politica rischieresti probabilmente la vita. Sono sicuro che ci avrai riflettuto a lungo, ti sarai informato bene, avrai approfondito la storia del nostro paese, ne sono certo, visto che per difenderti hai dovuto studiare bene la mafia. E forse hai ragione tu: destra e sinistra alla fine si equivalgono e occuparsi di politica in questo paese, come ovunque, è una perdita di tempo. Meglio tenersi occupati in un lavoro e farlo bene. Ma che mi dici di quelli che si spaccano la schiena e sono sfruttati? Solo per loro, potresti risparmiarti certe dichiarazioni sdolcinate. Per rispetto di quei "deboli" che più soffrono la situazione di ingiustizia sociale che si è venuta a creare nel paese, e che magari si aspetterebbero parole più forti e di esplicita denuncia da parte tua. Insomma, dai l'impressione netta di volertene stare fuori dalla mischia, fuori dalla realtà, di non volerti impegnare troppo in un analisi lucida e netta delle dinamiche globali oggi in atto. Eppure avresti tutte le potenzialità per farlo.
Sono in tanti ormai ad essere alla frutta in Italia, direi la maggioranza. La gente si è riconosciuta in te, nella tua battaglia di civiltà, ti ha stimato per quello che hai scritto e per il tuo coraggio nella lotta alla mafia... Ma così li deludi. La verità è che anche tu ormai sei un ingranaggio del potere e cerchi di rimanere in equilibrio senza voler realmente cambiare le cose, come evidentemente anche il tuo amico Fabio Fazio. Voi in fondo siete dei privilegiati e non vi rendete conto a pieno della disperazione, del senso di impotenza di chi vive nel fango vero, quello della povertà, e ci sta già da un pezzo, quella gente comune che in poco più di un decennio ha visti dimezzati i propri diritti, quelli sanciti dalla Costituzione e dal buon senso; e questa povertà riguarda ormai, a occhio e croce, oltre il 50% della popolazione italiana.
Nessun commento:
Posta un commento