Cari Grillo e Casaleggio,
non sono d'accordo con la vostra linea contro
l'abolizione del reato d'immigrazione clandestina, date l'impressione di essere
dei bastian contrari a priori di fronte a tutte le proposte provenienti da
esponenti del PD e da Napolitano. Rischiate che la gente non vi capisca piu' e
alla fine non vi segua su queste vostre prese di posizione forzatamente
controcorrente.
E' chiaro che il problema dell'immigrazione si risolve
alla radice solo evitando di alimentare le guerre, aiutando le popolazioni a
casa loro e facendo in modo che queste persone disperate non sentano la
necessità di fuggire dai loro paesi d'origine in quanto perseguitati. Ma in
ogni caso, per chi comunque vorrà partire, per chi è disposto a giocarsi la
vita pur di cambiarla, non vi sarà argine che tenga. Per questo i flussi vanno
regolamentati, organizzati, controllati per toglierli dalle grinfie degli
scafisti e della criminalità, magari mettendo a disposizione una nave che
faccia la spola tra la Libia e l'Italia. Vanno predisposti dei filtri sul
posto, queste persone devono essere identificate prima di lasciare la Libia. In
questo, a mio avviso, ha ragione Maroni, ma solo in questo sia chiaro. Invece
sull'abolizione dell'immigrazione clandestina, penso che essa sia un
prerequisito di civiltà per cominciare a risolvere il problema. Magari avete
ragione a non desiderare di farlo ora, in questo momento di crisi nera per
l’Italia, prima dev'essere fatto un lavoro preparatorio, come coinvolgere
maggiormente l'Europa su questo tema - il problema infatti si risolve solo a
livello europeo, sia chiaro - ma subito dopo il reato dev'essere abolito perché
è una vergogna etica e visti i tempi del Parlamento italiano, magari è bene
cominciare a ragionarvi fin da subito.
E' comodo globalizzare e liberalizzare il flusso delle
merci e del denaro per arricchire l'economia ma poi non fare lo stesso con le persone, il che ai fini
dell'arricchimento umano sarebbe molto più importante. Non si puo' globalizzare
solo cio' che fa comodo, trattare l'immigrazione come un fenomeno di pubblica
sicurezza equivale a mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, è un
atteggiamento del tutto ipocrita ed egoista dal punto di vista etico, morale,
religioso. Se avessimo messo lo stesso impegno legislativo speso nel
regolamentare il flusso delle merci a livello mondiale, se si fosse evitata la
guerra alla Libia, se non avessimo appoggiato indebitamente le primavere arabe
o le rivolte in Siria, se i paesi produttori d'armi non avessimo armato quei
ribelli che adesso rappresentano il vero scoglio alla normalizzazione di paesi
come Libia e Siria, alimentandone il caos, ora il problema dell'immigrazione
clandestina non sarebbe così urgente e forse l'Europa avrebbe avuto il tempo di
predisporre le giuste e necessarie contromisure legislative, economiche e
organizzative prima che si verificasse questa tragedia. Ma non tutto il male
viene per nuocere e forse se la cosa è esplosa una ragione c'è: l'essere umano
non si muove se non costretto da tragedie che lo scuotano e gli facciano aprire
gli occhi del cuore. Questa puo' essere l'occasione, la leva per cambiare, se
riusciremo a farlo faremo almeno onore a questi morti, che così non saranno
morti invano.
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