Uscita nuova telefonata shock di Berlusconi: "Portiamo la gente in piazza e facciamo fuori il Palazzo di Giustizia di Milano".
Era l'ottobre del 2009, il premier al telefono con Lavitola scodella un'idea farneticante di presa del potere assoluto tramite la sommossa. I primi obiettivi: magistrati di Milano e giornalisti di Repubblica non allineati ai suoi voleri.
Parole al limite dell'eversione anche all'indirizzo del presidente della Repubblica e della Corte Costituzionale, la quale secondo B. sarebbe controllata dalla sinistra.
Chi è allora il primo violento in questo paese?
Qualcuno potrebbe contestare che le sue sono solo parole. E invece no, perché la parola di un potente si può trasformare molto più facilmente in atto di quella di un poveraccio farneticante. Ma ci rendiamo conto di quanto peso abbia la parola di B., con la sua schiera di nani, ballerine e faccendieri come Lavitola, che ne seguono il verbo e che pendono dalle sue labbra pronti ad assecondarlo in tutto e per tutto anche solo per piaggeria?
Insomma, il potente ha una grande responsabilità sulle sue spalle e per questo deve stare maggiormente attento a ciò che dice, usando le parole con equilibrio e parsimonia.
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