Guardiamo e osserviamo il capo di un popolo. Se esso è buono, i suoi ministri saranno buoni, se avrà nel cuore la malvagità, malvagità troverà nei suoi ministri.
Coloro che furono ufficiali in regimi precedenti desiderano restaurare l’antica cultura; coloro che sono ufficiali ora desiderano mantenere lo stato attuale e coloro che non sono ufficiali chiedono a gran voce di cambiare tutto.
Se una disputa va per le lunghe, significa che tutti e due i contendenti hanno torto.
Si perde più tempo a discutere di cose insignificanti perché alcuni di noi sanno più in merito a queste che non in merito alle cose importanti.
Ci si persuade meglio, di solito, per le ragioni che si sono trovate da soli che per quelle che sono venute in mente agli altri.
Dare a piene mani significa ripartire in tante piccole parti ciò che fu rubato a grandi braccia.
Nessuno conosce bene la vita finché il dolore non ha bussato alla sua porta; chi ha la forza della sofferenza, ha la forza dell'osare.
Spesso avviene che il carnefice è ucciso.
E’ difficile essere un re, ma ancor più difficile è esserne i ministri.
E’ facile essere ricchi ed evitare di mostrarsi orgoglioso, è difficile essere poveri ed evitare di lamentarsi.
Quando un paese è in preda al caos, è una vergogna essere ricchi e ricoprire alte cariche.
Spesso i bei discorsi fanno sì che gli altri smarriscano la nozione di ciò che è bene e di ciò che è male.
L'esperienza è il nome che ciascuno dà ai propri errori. Agire per esperienza è come dire che bisogna essere caduti da un tetto per sapere di che cosa si tratta.
Non c'è maledizione peggiore del non sapersi accontentare, non v'è peccato più grande del desiderio di avere, perciò colui che si accontenta di buon grado sarà sempre sereno.
Quando la gente non teme la forza, allora, come solitamente avviene, la grande forza discende su di essa.
Per chi è chiamato a governare le nazioni e gli imperi, ci sono nove indicazioni cardinali alle quali attenersi: coltivare la propria condotta morale, onorare gli uomini meritevoli, nutrire affetto per la propria famiglia, fare il proprio dovere verso di essa, mostrare rispetto verso gli altri ministri dello stato, identificarsi con gli interessi dell’intero corpo dei pubblici ufficiali, mostrarsi come un padre per il popolo, incoraggiare l’introduzione di tutte le arti utili, usare gentilezza agli stranieri che vengono da paesi lontani, interessarsi del benessere dei principi dell’impero.
Se i subalterni non hanno fiducia nei superiori, governare il popolo è impossibile.
Guidate il popolo con le leggi, dominatelo e controllatelo con minacce di punizione e il popolo cercherà sì di evitare la prigione, ma non avrà alcun senso dell'onore e della vergogna. Guidate con la virtù il popolo e dominatelo e controllatelo con la giustizia e il popolo avrà il senso dell'onore e del rispetto.
Molti sono in grado di istruire processi: ma bisognerebbe fare in modo che di processi non ve ne fossero affatto.
Il popolo deve avere viveri a sufficienza, disporre di un esercito adeguato e avere fiducia nel suo governante.
Non danneggiare chi sta facendo il bene, ma seguilo e impara.
Chi si rifiuta di assistere un ammalato deve essere considerato un assassino.
Se i vecchi ti dicono demolisci e i giovani ti dicono ricostruisci, demolisci e non costruire perché il demolire dei vecchi è costruire, e il costruire dei giovani è demolire.
Estratto da:
http://web.tiscalinet.it/ddmirko/giustizia.htm