lunedì 7 novembre 2011

Feltri dalla Gruber definisce 'lazzeroni' i giovani che non studiano nè lavorano

Sono questi i giornalisti farlocchi che piacciono tanto alle destre!

Vittorio Feltri, ospite della trasmissione di Lilli Gruber '8 e mezzo', è riuscito a superare l'odiosità delle parole proferite in altro contesto da Padoa Schioppa qualche anno fa (e ce ne vuole!), affermando che "i giovani che non studiano, non lavorano e che se ne stanno attaccati alla famiglia sono dei lazzeroni e bamboccioni".

Ma che lavoro ha sempre fatto Feltri? Il leccaculo del potere.

Ora è incazzato, è comprensibile, perchè gli sta venendo meno la terra sotto i piedi: il suo amicone e ex-padrone B. in questi giorni sta per essere estromesso dal potere! Che smacco per il suo curriculum! 

Il cinico Feltri, giornalista che dopo aver cavalcato l'onda dello sdegno popolare di 'Mani pulite' per fare carriera, s'è poi venduto al 'Giornale' di Berlusconi dove ha messo su un'odiosa campagna mediatica contro Antonio Di Pietro, si vede che s'è stancato di cavalcare. Dalla Gruber getta la maschera e mostra a tutti il suo vero volto: quello di un fascista 'alla La Russa', della peggior specie, di un becero ultra-conservatore di destra. Feltri, sei un vecchio macchiavellico invecchiato male, ma con che coraggio critichi gli sventurati giovani d'oggi definendoli 'lazzeroni'? Dovrebbero tutti venire a casa tua a prenderti a calci in culo. Ma tu cosa hai fatto per rendere questo mondo migliore, se non pensare alla tua carriera? Niente, anzi con le tue chiacchiere ignobili lo hai peggiorato, pensando solo al tornaconto economico. Ah, ho capito, forse il vecchio sciacallo teme che se i giovani non lavorano, la sua pensione vada in fumo. Vedi Feltri, ti credi d'essere tanto intelligente e invece non sei nessuno, hai sempre cercato di imitare Indro Montanelli, di cui hai preso il posto da direttore del 'Giornale' nel 1994, perchè ti sentivi inferiore a lui (e a ragione, a giudicare da come ti esprimi oggi!). Ormai è certo: non arrivi neanche alle caviglie del grande Indro, tanto sei stupido!! .
Il compianto Indro Montanelli
fu cacciato nel 1994 da Silvio
Berlusconi dalla direzione del
'Giornale' (che aveva fondato e
diretto per 20 anni).

Che cosa pensava di Feltri Montanelli lo dichiarò al Corriere nel 1995: "Il suo Giornale confesso che non lo guardo nemmeno, per non avere dispiaceri. Mi sento come un padre che ha un figlio drogato e preferisce non vedere. Comunque, non è la formula ad avere successo, è la posizione: Feltri asseconda il peggio della borghesia italiana. Sfido che trova i clienti!".

Dopo soli 3 anni di lavoro, nel 1997, il futuro ministro Feltri si dimette dal 'Giornale', dichiarando: "Quando capii che la famiglia Berlusconi aveva bisogno del direttore di un quotidiano di partito, non potei più rimanere. Non è un mestiere che so fare"

Nel frattempo aveva svolto un lavoro esemplare contro Antonio Di Pietro e un suo presunto "tesoro". L’8 novembre 1997 Feltri, dopo aver ricevuto 35 querele, smentisce quanto scritto fino ad allora dal Giornale contro Di Pietro, definendole "notizie pubblicate a puro scopo elettorale".

A Montanelli la "destra" di Vittorio Feltri non è mai piaciuta, anzi faceva proprio SCHIFO, pur essendo e rimanendo un uomo di destra. Nel 2001 Indro affermava: "Darò il voto, senza dubbio, al centrosinistra. Sono un uomo di destra ma mica di questa destra qua!".

Ora capisco come ha fatto Feltri ad arrivare dov'è: sgomitando e gettando merda su tutto e tutti per vendere i giornali che dirigeva, tranne su chi li comprava e su chi LO comprava. Ma si sa, il servo e il padrone alla  fine finiscono sempre per somigliarsi.

Feltri, da buon ex-servo di Berlusconi (ma si sa, toccando il ferro rovente si rimane segnati a vita), incalzato dalla Gruber afferma ancora: "il sistema politico italiano è marcito". Si, è marcito come te e soprattutto per colpa di gente come te, che s'è venduta, che ha sposato il potere economico senza mai chiedersi se il denaro che riceveva fosse pulito o sporco. Non t'è mai fregato niente, direttore, se a pagarti fosse la mafia oppure la Madonna, ti bastava vendere i tuoi giornali pieni di leccate di culo ben mirate e di idee tossiche di stampo neoliberista. Proprio tu critichi i giovani? Ma ti sei reso conto o no dove tu e la tua generazione ha portato l'Italia? Quando eri giovane tu erano altri tempi, ti sei accorto che l'Italia nel frattempo è cambiata nel peggiore dei modi? Dici che i laureati dovrebbero adattarsi a fare  qualsiasi tipo di lavoro. Ma lo sai che, a parte Milano forse, nella maggior parte d'Italia ormai per lavorare una settimana come addetto alla pulizia cessi, oltre alla laurea, chiedono pregressa esperienza di derattizzazione fognaria e patentino di abilitazione all'uso degli schiacquoni? Tu immagino non li abbia mai puliti i cessi, caro direttore dei miei stivali. E questo nonostante il tuo ricco curriculum di successi e traguardi raggiunti, una scalata davvero invidiabile, che parte dalla cultura piccolo-borghese per arrivare dove? Alla subordinazione culturale ad un potere egoista e arrogante. Sei diventato uno sputasentenze, uno che disprezza quelli che nel cammino rimangono indietro. No, il lazzerone sei tu, solo che ancora non te ne sei accorto, fascista bastardo!

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