Christine Lagarde (FMI) e Jean Claude Trichet (BCE). |
Le banche sono state le prime a scommettere sul fallimento dell'Europa, rifiutando di finanziare il lavoro e lo sviluppo economico dei Paesi, a non credere nel recupero della Grecia e degli altri Paesi europei in crisi, tra cui l'Italia. E la BCE e il FMI, col beneplacito dell'UE, ora cosa fanno? Decidono di salvarle, concedendo loro ulteriori aiuti. E non è la prima volta: in precedenza furono i governi di vari paesi europei, tra cui l'Italia, a decidere di aiutare le banche nazionali in difficoltà dopo il default della Lehman Brothers e la disastrosa bolla finanziaria internazionale che ne è seguita, causata dai titoli derivati. Ma allora ditelo, siete masochisti! Potrei capirlo se le banche fossero nazionalizzate, nel qual caso questa decisione servirebbe a sostenere indirettamente le casse degli Stati. Ma le banche sono Istituti privati, non dimentichiamolo. E non appena risollevate ricominceranno a fare unicamente gli interessi dei propri azionisti. La banche di oggi sono avide, non fanno certo beneficenza, sono quotate in borsa e pensano solo a fare gli interessi dei loro azionisti, puntando a monetizzare nel medio-breve termine, a guadagnare loro fregandosene degli altri e del sistema, spesso manipolate da infiltrazioni mafiose attraverso la presenza nei CDA di azionisti collegati indirettamente alla finanza malavitosa. Care banche, se volete che la gente ritorni a fidarsi di voi, per prima cosa dovete espellere dai vostri CDA le mele marce, selezionare con cura i vostri azionisti perché non è vero che 'pecunia non olet', a volte i soldi puzzano e tanto!
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