Il documento rivelato da Wikileaks pubblicato integralmente dal Guardian. Riferisce conversazioni di Letta e Cantoni. Che smentiscono: mai dette quelle cose.
MILANO - L'abitudine di fare tardi la notte e di partecipare alle feste ha come risultato che Silvio Berlusconi non si riposa abbastanza e per questo motivo il premier italiano starebbe pagando un pesante pedaggi. E' quanto risulta da uno dei documenti diffusi da Wikileaks e riportato dall'edizione online del quotidiano britannico Guardian. Secondo il documento, che ha la data dell'ottobre 2009 e che cita «politici amici» in contatto con l'ambasciata americana di Roma, i test medici effettuati sul presidente del Consiglio hanno dato come risultato «un disastro completo». Ma chi ha detto queste cose all'ambasciatore americano David Thorne? Quali sono le fonti citate?
IDENTITA' SVELATE - Fino al pomeriggio di oggi il documento del Guardian non conteneva i nomi delle due fonti italiane che avevano manifestato queste preoccupazioni su Berlusconi. L'identità dei due personaggi «vicini al primo ministro» era ancora criptata (degli omissis al posto dei nomi), anche se il quotidiano spagnolo El Pais, in possesso degli stessi documenti, sosteneva si trattasse del sottosegretario alla presidenza Gianni Letta e del senatore del Pdl Giampiero Cantoni. Entrambi hanno smentito di aver mai fatto dichiarazioni del genere («Ho sempre detto che il premier è in forma»ha precisato Letta). Ma poco dopo le 17 i nomi sono stati decrpitati sulla pagina del documento pubblicata dal Guardian. E si è avuta la conferma che l'ambasciata Usa di Roma riferiva di aver avuto quelle valutazioni in colloqui proprio con Letta e Cantoni.
«FISICAMENTE E POLITICAMENTE DEBOLE» - Nel «summary» della versione integrale del documento americano dell'ottobre 2009, i si legge che «una crescente serie di scandali, decisioni sfavorevoli della magistratura e problemi di salute hanno indebolito il premier italiano e spingono gli ex alleati a scommettere sulla sua longevità politica. In un ambiente politico in via di peggioramento, il continuo parlare di cospirazioni spesso impedisce un reale dibattito politico e distrae il governo Berlusconi dal perseguire, o perfino sviluppare, un'agenda politica coerente». Ma le frasi che già all'inizio del report colpiscono di più sono quelle relative allo stato di salute di Berlusconi. «E' fisicamente e politicamente debole» dice Letta il 23 ottobre a Thorne «descrivendo - continua il report - Berlusconi, normalmente iperattivo, come "senza energie"».
I MALORI E LA MOGLIE VERONICA - E ancora, di seguito: «L'amico di lunga data, presidente della Commissione Difesa del Senato, Giampiero Cantoni, il 22 ottobre aveva detto a un addetto politico dell'ambasciata che "siamo tutti preoccupati per la sua salute" notando che Berlusconi è svenuto tre volte in pubblico in tempi recenti e che i suoi test medici sono risultati "un completo disastro. Cantoni ha detto che le frequenti nottate di Berlusconi e la tendenza per feste scatenate non gli concedono riposo a sufficienza». Nel paragrafo 4 è scritto poi che «Cantoni ha confermato che Berlusconi è dominato da preoccupazioni private. Ha osservato che Berlusconi si è sentito allienato dalla sua famiglia da quando sua moglie Veronica Lario ha provocato un gran clamore pubblico pubblicando una lettera aperta la scorsa primavera chiedendo il divorzio e accusando il premier settantaquattrenne di farsela con minorenni».
NAPOLITANO E I COMPLOTTI - Un elemento per valutare la debolezza di Berlusconi sembra essere anche il clima di scontro istituzionale e il ricorrente timore di complotti da parte del premier. «Berlusconi ha accusato il presidente della Repubblica di lavorare contro di lui e ha reagito in modo emotivo contro il sistema giudiziario in generale». Sono queste, parole riportate come riferite da Gianni Letta all'ambasciatore David Thorne. Lo «scoppio d'ira» di Silvio Berlusconi ha portato a relazioni «gelide» con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e «questo episodio lo fa apparire debole». Il periodo è quello in cui la Corte Costituzionale aveva rigettato il Lodo Alfano. «Vari contatti - scrive ancora Thorne - ci descrivono un ambiente politico dominato dalle teorie del complotto».
BREVE ASSOPIMENTO - La nota riporta, parlando della stanchezza del presidente del Consiglio italiano, che durante la prima vista di cortesia del nuovo ambasciatore americano a Roma David Thorne, Berlusconi «si è assopito» per un attimo ed è sembrato «stanco e distratto» a un evento che ha avuto luogo il 19 ottobre al quale era presente lo stesso ambasciatore.
NOEMI E I SERVIZI SEGRETI - Quanto ai timori dei complotti, ci sono anche per le questioni personali del premier. «Berlusconi crede che i servizi segreti italiani lo abbiano deliberatamente intrappolato nell'affare Noemi Letizia», avrebbe riferito Cantoni nella sua conversazione. Anche in relazione al caso Marrazzo (il presidente della regione Lazio ricattato per i suoi rapporti con un trans) Berlusconi era convinto di non potersi più fidare dell'intelligence italiana. In un'altra conversazione, Umberto Bossi avrebbe detto all'ambasciatore in persona che «alcuni personaggi facenti capo alla criminalità organizzata hanno probabilmente messo in piedi una trappola per Berlusconi su alcuni scandali sessuali, me che nessuno nega che Berlusconi ha messo volontariamente la testa nel cappio».
LA VISITA A PUTIN - Il documento ricorda anche la vicenda del viaggio di tre giorni in Russia fatto da Berlusconi per celebrare il compleanno di Putine prima del quale il presidente del Consiglio diffuse una nota per specificare che il viaggio «era una faccenda strettamente privata e personale». Queste parole, sottolinea il documento, sono state accolte con incredulità e derisione. Inoltre il fatto che Berlusconi abbia cancellato , il giorno prima della sua partenza per la Russia, la sua partecipazione alla visita di Stato del re Abdullah di Giordania «ha lasciato l'impressione che, scegliendo il divertimento privato, Berlusconi voglia risparmiare le sue declinanti energie per una festa esplosiva nella dacia privata di Putin». «Il fatto che Berlusconi sia stato accompagnato nel suo viaggio solo da Valentino Valentini, un intermediario ufficioso che serve da interprete, ha condotto la classe politica italiana a domandarsi apertamente se il premier stia andando in Russia soprattutto perchè l'attenzione alla sua vita privata da parte dei fotografi italiani e stranieri ha reso troppo rischiose le feste in Italia», dice il documento.
RICHIESTO L'APPOGGIO DI BUSH - El Pais, scrive anche che i documenti mostrano come nell’ottobre 2005 «il primo ministro italiano chiese specificamente all’ambasciatore Usa a Roma Ronald Spogli una riunione con Bush a Washington e di poter parlare davanti alla camere Usa riunite per migliorare le sua posizione in vista delle elezioni di aprile 2006».
FRATTINI - Sulle «relazioni pericolose» tra Italia e Russia da segnalare l'intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini: «Se Italia e Russia lavorano unite, abbiamo un potenziale enorme che molti ci invidiano. Dobbiamo smettere di guardare con sospetto alle relazioni bilaterali di grandi Paesi come l'Italia con la Federazione russa».Frattini, che non ha mai citato le rivelazioni di Wikileaks, è intervenuto oggi a Soci al foro di dialogo italo-russo. «La collaborazione italo-russa è invece un paradigma vincente, un modello da imitare che vogliamo mettere al servizio della comunità internazionale», ha aggiunto.
PRODI: «SOFFRO IN SILENZIO» - «Lasciatemi soffrire in silenzio». Così ha risposto Romano Prodi al direttore dell'Unità, Concita De Gregorio, che gli chiedeva quale fosse lo stato dell'immagine italiana all'estero dopo le ultime rivelazioni di Wikileaks.
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IDENTITA' SVELATE - Fino al pomeriggio di oggi il documento del Guardian non conteneva i nomi delle due fonti italiane che avevano manifestato queste preoccupazioni su Berlusconi. L'identità dei due personaggi «vicini al primo ministro» era ancora criptata (degli omissis al posto dei nomi), anche se il quotidiano spagnolo El Pais, in possesso degli stessi documenti, sosteneva si trattasse del sottosegretario alla presidenza Gianni Letta e del senatore del Pdl Giampiero Cantoni. Entrambi hanno smentito di aver mai fatto dichiarazioni del genere («Ho sempre detto che il premier è in forma»ha precisato Letta). Ma poco dopo le 17 i nomi sono stati decrpitati sulla pagina del documento pubblicata dal Guardian. E si è avuta la conferma che l'ambasciata Usa di Roma riferiva di aver avuto quelle valutazioni in colloqui proprio con Letta e Cantoni.
«FISICAMENTE E POLITICAMENTE DEBOLE» - Nel «summary» della versione integrale del documento americano dell'ottobre 2009, i si legge che «una crescente serie di scandali, decisioni sfavorevoli della magistratura e problemi di salute hanno indebolito il premier italiano e spingono gli ex alleati a scommettere sulla sua longevità politica. In un ambiente politico in via di peggioramento, il continuo parlare di cospirazioni spesso impedisce un reale dibattito politico e distrae il governo Berlusconi dal perseguire, o perfino sviluppare, un'agenda politica coerente». Ma le frasi che già all'inizio del report colpiscono di più sono quelle relative allo stato di salute di Berlusconi. «E' fisicamente e politicamente debole» dice Letta il 23 ottobre a Thorne «descrivendo - continua il report - Berlusconi, normalmente iperattivo, come "senza energie"».
I MALORI E LA MOGLIE VERONICA - E ancora, di seguito: «L'amico di lunga data, presidente della Commissione Difesa del Senato, Giampiero Cantoni, il 22 ottobre aveva detto a un addetto politico dell'ambasciata che "siamo tutti preoccupati per la sua salute" notando che Berlusconi è svenuto tre volte in pubblico in tempi recenti e che i suoi test medici sono risultati "un completo disastro. Cantoni ha detto che le frequenti nottate di Berlusconi e la tendenza per feste scatenate non gli concedono riposo a sufficienza». Nel paragrafo 4 è scritto poi che «Cantoni ha confermato che Berlusconi è dominato da preoccupazioni private. Ha osservato che Berlusconi si è sentito allienato dalla sua famiglia da quando sua moglie Veronica Lario ha provocato un gran clamore pubblico pubblicando una lettera aperta la scorsa primavera chiedendo il divorzio e accusando il premier settantaquattrenne di farsela con minorenni».
NAPOLITANO E I COMPLOTTI - Un elemento per valutare la debolezza di Berlusconi sembra essere anche il clima di scontro istituzionale e il ricorrente timore di complotti da parte del premier. «Berlusconi ha accusato il presidente della Repubblica di lavorare contro di lui e ha reagito in modo emotivo contro il sistema giudiziario in generale». Sono queste, parole riportate come riferite da Gianni Letta all'ambasciatore David Thorne. Lo «scoppio d'ira» di Silvio Berlusconi ha portato a relazioni «gelide» con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e «questo episodio lo fa apparire debole». Il periodo è quello in cui la Corte Costituzionale aveva rigettato il Lodo Alfano. «Vari contatti - scrive ancora Thorne - ci descrivono un ambiente politico dominato dalle teorie del complotto».
BREVE ASSOPIMENTO - La nota riporta, parlando della stanchezza del presidente del Consiglio italiano, che durante la prima vista di cortesia del nuovo ambasciatore americano a Roma David Thorne, Berlusconi «si è assopito» per un attimo ed è sembrato «stanco e distratto» a un evento che ha avuto luogo il 19 ottobre al quale era presente lo stesso ambasciatore.
NOEMI E I SERVIZI SEGRETI - Quanto ai timori dei complotti, ci sono anche per le questioni personali del premier. «Berlusconi crede che i servizi segreti italiani lo abbiano deliberatamente intrappolato nell'affare Noemi Letizia», avrebbe riferito Cantoni nella sua conversazione. Anche in relazione al caso Marrazzo (il presidente della regione Lazio ricattato per i suoi rapporti con un trans) Berlusconi era convinto di non potersi più fidare dell'intelligence italiana. In un'altra conversazione, Umberto Bossi avrebbe detto all'ambasciatore in persona che «alcuni personaggi facenti capo alla criminalità organizzata hanno probabilmente messo in piedi una trappola per Berlusconi su alcuni scandali sessuali, me che nessuno nega che Berlusconi ha messo volontariamente la testa nel cappio».
LA VISITA A PUTIN - Il documento ricorda anche la vicenda del viaggio di tre giorni in Russia fatto da Berlusconi per celebrare il compleanno di Putine prima del quale il presidente del Consiglio diffuse una nota per specificare che il viaggio «era una faccenda strettamente privata e personale». Queste parole, sottolinea il documento, sono state accolte con incredulità e derisione. Inoltre il fatto che Berlusconi abbia cancellato , il giorno prima della sua partenza per la Russia, la sua partecipazione alla visita di Stato del re Abdullah di Giordania «ha lasciato l'impressione che, scegliendo il divertimento privato, Berlusconi voglia risparmiare le sue declinanti energie per una festa esplosiva nella dacia privata di Putin». «Il fatto che Berlusconi sia stato accompagnato nel suo viaggio solo da Valentino Valentini, un intermediario ufficioso che serve da interprete, ha condotto la classe politica italiana a domandarsi apertamente se il premier stia andando in Russia soprattutto perchè l'attenzione alla sua vita privata da parte dei fotografi italiani e stranieri ha reso troppo rischiose le feste in Italia», dice il documento.
RICHIESTO L'APPOGGIO DI BUSH - El Pais, scrive anche che i documenti mostrano come nell’ottobre 2005 «il primo ministro italiano chiese specificamente all’ambasciatore Usa a Roma Ronald Spogli una riunione con Bush a Washington e di poter parlare davanti alla camere Usa riunite per migliorare le sua posizione in vista delle elezioni di aprile 2006».
FRATTINI - Sulle «relazioni pericolose» tra Italia e Russia da segnalare l'intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini: «Se Italia e Russia lavorano unite, abbiamo un potenziale enorme che molti ci invidiano. Dobbiamo smettere di guardare con sospetto alle relazioni bilaterali di grandi Paesi come l'Italia con la Federazione russa».Frattini, che non ha mai citato le rivelazioni di Wikileaks, è intervenuto oggi a Soci al foro di dialogo italo-russo. «La collaborazione italo-russa è invece un paradigma vincente, un modello da imitare che vogliamo mettere al servizio della comunità internazionale», ha aggiunto.
PRODI: «SOFFRO IN SILENZIO» - «Lasciatemi soffrire in silenzio». Così ha risposto Romano Prodi al direttore dell'Unità, Concita De Gregorio, che gli chiedeva quale fosse lo stato dell'immagine italiana all'estero dopo le ultime rivelazioni di Wikileaks.
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