Gelmini: "Senza ddl stop a concorsi e fondi"
Dopo l'approvazione alla Camera della Riforma ddl sulla riforma universitaria nuove occupazioni e cortei. Sacconi: "Ormai la riforma è fatta"
ROMA - Se il ddl non dovesse ricevere il via libera definitivo al Senato o non essere calendarizzato, potrebbero verificarsi "pensanti conseguenze per il sistema universitario". Sembra un avvertimento quello lanciato dal ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, il giorno dopo l'approvazione alla Camera del disegno di legge sulla riforma dell'Università. "La riforma dell'università ormai è fatta", rassicura il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che si dice convinto che la parte difficile dell'iter della riforma sia superata e che l'attuazione definitiva sia vicinissima. E questo nonostante la mobilitazione, che ieri ha visto coinvolte migliaia di studenti, gli scontri e le proteste che, per il ministro, hanno avuto come protagonisti solo "una minoranza di studenti".
Una "minoranza" che non si è ancora arresa e che, anche oggi, ha continuato a far sentire, seppure in forme e misura più lievi, il proprio dissenso per una riforma che ritiene sbagliata e nociva per il mondo dell'università. Ancora tante le scuole occupate dal Nord al Sud del Paese, cortei e proteste hanno bloccato alcune stazioni e non sono mancati neanche scontri. "Continueremo la protesta fino al 14 dicembre" (data in cui alla Camera sarà votata la mozione di sfiducia al governo, ndr) dicono gli studenti: "La maggioranza e il governo hanno deciso di non cogliere i segnali che venivano dalle università, portando il testo al voto con un atto di arroganza, nonostante il parere negativo della commissione Bilancio. Se il ministro Gelmini pensa di fermare la protesta degli studenti, avremo il piacere di smentirla - hanno detto Federico Nastasi, coordinatore nazionale della Rete Universitaria Nazionale (RUN), e Marco Grandinetti, portavoce della Federazione degli Studenti (FDS)-. La maggioranza degli studenti, anche quelli con la media del 30, continueranno a manifestare, fino al voto del ddl al Senato". E, intanto, il ministro annuncia che il ddl sarà approvato entro il 13 dicembre.
Gelmini: "Se non passa, pesanti conseguenze". Ci sarebbero gravi danni al sistema universitario se il ddl non ottenesse il via libera definitivo. L'avvertimento arriva dal ministro Gelmini che, in una nota, specifica che in particolare, non ci potrebbe essere alcun concorso per ordinari e associati: "il fondo per assumere 1.500 professori l'anno tra il 2011 e il 2013 sarebbe inutilizzabile pur a fronte di un massiccio esodo di docenti già in larga parte avvenuto nel 2009-2010. La legge del 2005 ha abrogato le vecchie regole concorsuali ma non ne sono mai stati varati i decreti attuativi. Quindi al momento non si possono bandire concorsi né da associato né da ordinario, mancando una normativa in materia". Inoltre non ci sarebbe alcun concorso da ricercatore: "le norme sui concorsi da ricercatore, riviste con la legge 1/2009 scadono il 31 dicembre 2010. Dal 1 gennaio quindi, se non passa il ddl, non si potranno bandire posti da ricercatore". Infine si verificherebbe il blocco delle risorse per reintegrare scatti: "Il ddl prevede un fondo premiale per il 2011-2013 che serve a reintegrare su base meritocratica parte degli scatti di stipendio: senza il ddl queste risorse non potranno essere utilizzate per lo scopo previsto". Di tutt'altro avviso il capogruppo al Senato del Pd, Anna Finocchiaro: "Se pensano, infrangendo il regolamento del Senato, di mettere in calendario a Palazzo Madama la riforma universitaria prima del voto di fiducia del 14, noi facciamo saltare ogni accordo sul ddl stabilità", ha dichiarato.
Continua la protesta
Non si placa la protesta di studenti e ricercatori che, anche oggi, hanno dato vita a manifestazioni contro il ddl. A Roma, dove ieri c'è stata la protesta più consistente, con scontri e tafferugli intorno a piazza Montecitorio, blindata per l'occasione, è stato occupato il rettorato di Tor Vergata e il Dipartimento del Dams di Roma 3. A Milano nella notte è stata occupata l'Accademia delle Belle Arti di Brera da parte di una quindicina di giovani, mentre proseguono le occupazioni di scuole 'simbolò della protesta come il liceo classico Manzoni, lo scientifico Severi, l'Hajek e il Pascal. E anche al liceo Parini gli studenti in autogestione hanno oggi proclamato occupazione dell'istituto. Sul piede di guerra anche gli studenti universitari: in Statale prosegue l'occupazione della sede distaccata di Lettere e Filosofia così come quella nella facoltà di Scienze Politiche. E il Comune ha diffuso una prima stima dei danni legati alla protesta di ieri: circa 3 chilometri di strade imbrattate per 80 mila euro. Blitz nella sede del Comune degli studenti di Bologna, che hanno srotolato grandi striscioni. E domani la protesta si sposta al Motor Show. Minacciano di proseguire con l'occupazione fino al 14 dicembre gli studenti di Palermo: gli studenti di Lettere, Scienze, Scienze politiche e il plesso di Giurisprudenza e Biologia di via Maqueda, continuano l'occupazione, mentre sono in stato di agitazione Ingegneria e Medicina. Anche il coordinamento degli istituti superiori occupati, finora circa 40, ha deciso di continuare la protesta fino a venerdì, quando le assemblee degli istituti saranno chiamate a decidere cosa fare. Lancio di uova contro la polizia e una troupe dell'emittente televisiva Telesud da parte di un gruppo di studenti che protestava davanti la Prefettura a Trapani. A Catania occupata l'aula magna del dipartimento di Scienze. Un'assemblea tutte le sere e un appello all'attore Paolo Rossi affinché sostenga la causa degli studenti sono le iniziative portate avanti dai ragazzi di Cagliari, mentre a Napoli un centinaio di studenti universitari ha occupato la stazione centrale, creando intralci alla circolazione dei treni. Resta occupato fino a data da destinarsi Palazzo Nuovo a Torino. A Viterbo, poi, i ragazzi si sono sdraiati sul selciato di piazza del Plebiscito, davanti ai palazzi della Prefettura e del Comune, e hanno osservato un minuto di silenzio "in memoria della cultura e della ricerca".
Prossimo appuntamento il 9 dicembre. Le manifestazioni degli studenti medi e universitari riprenderanno il 9 dicembre in occasione di una giornata di mobilitazione indetta in molte città italiane dal movimento Uniti contro la crisi, nato dopo la manifestazione nazionale della Fiom a Roma.
Fonte
Una ventana abierta sobre Cuba para esponer las mentiras que circulan por el Web sobre este pais. El blog se centra en los estilos de vida del tercio milenio, contiene asuntos políticos y noticias principalmente de Italia, Europa, Cuba y América Latina, en todo caso tratando de exponer los engaños de la globalización y del neoliberalismo selvaje en cualquier parte del mundo se producen estos.
mercoledì 1 dicembre 2010
Università, ancora proteste in tutta Italia
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