1. Nazionalizzazione delle grandi banche e limitazione del loro numero, si alla diffusione di cooperative di risparmio e microcredito, no alle banche d'affari.
2. Abolizione delle Banche Centrali (BCE, FMI, Banca mondiale), nazionalizzazione della Banca d'Italia.
3. Abolizione delle Borse.
4. Interventi dello Stato a sostegno del baratto e della sua diffusione capillare, creazione di fiere a livello locale e in luoghi deputati, comprese le piazze e il web.
5. Riduzione al minimo della circolazione di moneta, diffusione capillare di carte di credito ricaricabili specifiche per gli acquisti online (in pratica, utilizzo del denaro contante solo nei casi in cui non sia possibile fare altrimenti).
6. Distribuzione da parte dello Stato di 'carnet di spesa gratuiti' per l'acquisto di beni di prima necessità, da spendere in negozi e supermercati deputati (facenti capo allo Stato, sul modello delle tabaccherie) o privati convenzionati.
Inoltre, 3 riforme da fare subito, peraltro non nuove, sul piano del lavoro, della politica tributaria ed economico-produttivo:
1. Ripristino del principio del 'lavoro a chiamata' nelle agenzie per l'impiego e interinali, da attuare mediante il vecchio metodo della 'turnazione' in base all'anzianità di iscrizione o altri criteri da stabilire. Istituzione di un'autorità di controllo statale sull'operato delle agenzie interinali.
2. Applicazione di una tassa patrimoniale una tantum o, se non vogliamo chiamarla così, un contributo di solidarietà, in misura percentuale, sui redditi alti.
3. Agevolazioni fiscali per attrarre investimenti stranieri nel settore produttivo-industriale, soprattutto nel campo dell'high tech, con particolare riguardo alle aziende cinesi.
Havana Time
Rome Time
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