domenica 8 febbraio 2015

Relazioni tra Cuba e l’Italia procedono in accordo con i loro legami secolari



Intervista con l’Eccellentissimo Sig. Carmine Robustelli, Ambasciatore italiano a Cuba.

Da quando è arrivato sull’isola nel mese di agosto 2012, in qualità di Ambasciatore d’Italia a Cuba, l’Eccellentissimo Sr. Carmine Robustelli ha partecipato a numerosi eventi pubblici di carattere culturale, politico ed economico che legano in un modo o nell’altro Cuba all’Italia.

In questa intervista a TTC l’Ambasciatore fa riferimento, oltre ad altri aspetti, alle relazioni tra i due paesi, ai programmi congiunti nel campo della cultura e alla presenza di imprenditori italiani a Cuba, in particolare nei progetti connessi con l’industria del turismo.

D – Ambasciatore, potrebbe, come prefazione, riferirsi alla situazione in cui si trovano le relazioni tra Cuba e l’Italia?

I rapporti tra i due Paesi sono eccellenti, dovuti a secolari legami di amicizia tra i due popoli. Molte aziende italiane, generalmente di piccole e medie dimensioni, sono attive a Cuba. Ci sono molte coppie miste e più di 25.000 cubani vivono in Italia. Nonostante la crisi economica, sono ancora molti gli italiani che visitano Cuba. Il successo delle attività culturali organizzate dall’Ambasciata, che raggiungono il loro apice durante la Settimana della Cultura Italiana a fine novembre, è poi un’ulteriore prova dell’intensità di questi vincoli.

D – Come funziona l’attività commerciale Italia-Cuba, in entrambi i sensi?

Tradizionalmente vi è un forte squilibrio a favore dell’Italia, ma stiamo registrando una crescita complessiva dei flussi commerciali bilaterali in questi ultimi anni e un progressivo aumento delle esportazioni cubane verso l’Italia. Io credo che uno scambio di poco più di 300 milioni di euro si possa giudicare ancora inferiore alle potenzialità. Confidiamo che il processo di aggiornamento del modello economico cubano possa attrarre un numero crescente di aziende italiane verso questo mercato e rendere le esportazioni cubane più competitive per una crescita equilibrata del commercio.

D – Che importanza attribuisce alla consistente presenza di aziende italiane sull’isola, sia con rappresentanza permanente sia di quelle che si mantengono come partner commerciali?

É il fondamento su cui costruiamo non solo le relazioni economiche tra i due paesi, ma anche stretti legami tra i due popoli. In effetti, molti dei nostri imprenditori, che rappresentano piccole e medie imprese, e non grandi gruppi, sono molto più vicini alla gente, ai loro bisogni e, secondo me, sono anche una fonte importante per capire meglio la realtà di questo splendido paese. Ad esempio, con i nostri imprenditori finanziamo e organizziamo anche iniziative culturali, delle quali, in questo modo, si sentono parte integrante.

D- Sarebbe interessante conoscere alcuni progetti di investimenti cubani connessi con l’industria del turismo che sono in atto attraverso investitori italiani.

I nostri imprenditori che, come ho detto, possiedono piccole e medie imprese nel settore del turismo hanno operato finora principalmente nella fornitura di attrezzature e nella costruzione o ristrutturazione di edifici, piuttosto che come main contractor di grandi opere.

Proposte di sviluppo che sono state fatte per Cuba, oltre ad essere importanti di per sé, so che hanno suscitato interesse per la costruzione di consorzi che spero possano presto presentare offerte valide.

D – L’Ambasciata d’Italia a Cuba promuove varie attività che favoriscono la diffusione di entrambe le culture, potrebbe elencare le principali attività previste in questo campo?

Ogni anno ci sono grandi aspettative per quello che programmiamo nel campo della cultura; vale la pena ribadire, con il contributo insostituibile dei nostri imprenditori.

L’anno scorso, pochi giorni dopo il mio arrivo, abbiamo avuto un grande successo con il Concerto dedicato a Luciano Pavarotti e poi, a novembre, la Settimana della Cultura ha presentato uno speciale programma di grande ampiezza e di alto livello.

Il 2013 ci vedrà impegnati su più fronti: vi segnalo due importanti anniversari, il 200 anniversario della nascita di Giuseppe Verdi e i 90 anni dalla nascita di Italo Calvino, a cui dedicheremo particolare attenzione. In questo contesto, vorrei anche ricordare il lavoro quotidiano della “Dante Alighieri”, che, nella sua nuova sede, generosamente messa a disposizione dall’Historiador de La Habana, sta aumentando in modo significativo il numero di studenti di italiano.

D – Negli ultimi tempi c’è stato un significativo scambio reciproco di personalità della cultura e della scienza, si prevede di continuare questi contatti?

Non solo continueranno, ma abbiamo intenzione di aumentare le relazioni in ambito culturale, scientifico e universitario, cercando tra l’altro di rivitalizzare alcuni accordi tra università italiane e cubane, considerando l’eccellenza delle istituzioni cubane di ricerca, per esempio nel campo medico, farmaceutico e delle biotecnologie.

D – Vuole aggiungere altro?

Solo un grazie, in conclusione, a Cuba, sia al suo popolo che alle autorità, per il modo in cui siamo stati accolti, mia moglie ed io, e per la collaborazione efficace che ci viene assicurata per raggiungere il successo in ogni iniziativa.


21 aprile 2013 - Fuente

sabato 7 febbraio 2015

Come ci manipolano in tempi di crisi?

Come ci manipola il NWO, come manovra l'apparentemente multicratico, complesso e variopinto mondo dell'informazione? Semplice, imponendo norme aziendali ad hoc, una su tutte quella della competitività, e poi soprattutto con lo zuccherino dei premi produzione ai giornalisti. Se tu, giornalista, non hai le spalle dritte, se sei economicamente ricattabile, troppo attaccato al denaro o bisognoso di esso, ma soprattutto se non hai valori e idee chiare su cio' che è giusto e cio' che è sbagliato, a questo punto, al giorno d'oggi, diventi pedina essenziale del "sistema" e fai carriera solo in quanto manipolabile. Tu, lavoratore dell'informazione, vedi che facendo e parlando in un certo modo ti pagano, e così continui a fare e a parlare in quel modo, senza renderti conto che è proprio grazie a quel salario che legittimamente rivendichi (e qui si potrebbe inserire il tema dell'importanza cruciale in tempi di crisi di un reddito di cittadinanza), dicevo, è tramite quel salario che per te rappresenta la doverosa contropartita alle fatiche del tuo lavoro, che in realtà ti manipolano. Te ne renderesti subito conto se smettessi di obbedire ai dictat normativi dei caporedattori, ma non lo fai perchè sei in trappola. E' successo ad alcuni giornalisti Rai, che hanno avuto il coraggio di dire no e che sono stati istantaneamente sostituiti, messi alla porta, licenziati o costretti a dimettersi con la scusa di non aver rispettato le regole. Ma quali regole? Quelle dettate dal NWO! E qui si torna al punto, chi fa le regole? Non i cittadini ma pochi ricchi e potenti padroni del mondo dell'economia e della finanza...

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