sabato 16 marzo 2013

Continuano a non capire


 di Angelo Libranti

Pd, Pdl e Monti (che insieme hanno il 70% dei voti) votano scheda bianca per le presidenze delle Camere. Tecnicamente, è un 8 settembre...

Quando anche il PD, partito di maggioranza reduce dal ridimensionamento elettorale, dichiara come il finanziamento pubblico sia indispensabile alla vita del partito stesso, vuol dire ignorare completamente e volutamente cosa passa nella mente dell’italiano medio, esasperato già di suo.
Contestualmente la pubblicazione, su Dagospia, del dossier riguardante la struttura tecnico-amministrativa del partito che fu di Gramsci, incattivisce gli animi di chi fatica a conciliare il pranzo con la cena.
Praticamente è stato pubblicato l’organigramma completo del partito, con i nomi dei relativi responsabili e degli impiegati addetti ai vari settori, con tanto di emolumento segnato a fianco. In totale, per circa 300 persone, impiegate dalla macchina burocratica del PD, servono dodici milioni e mezzo di euro all’anno, ai quali si aggiungono nove milioni e mezzo provenienti dal solo gruppo parlamentare della Camera.
Moltiplichiamo questa cifra per il numero dei partiti e partitini presenti nel Parlamento, anche se non a tutti vengono regalate queste somme, ed abbiamo il quadro completo dell’ingrossamento di fegato dell’elettore italiano.
Non c’è nulla da fare; non sono serviti i vari appelli, le firme, ed un referendum abrogativo, a far desistere i partiti dall’applicare questa tassa dissanguante e neanche il calo vistoso degli elettori, schifati da certi comportamenti deplorevoli.
I partiti vanno avanti come i cavalli con i paraocchi, verso il muro del dissenso.
Ci si balocca con i conflitti di interessi, con i matrimoni gay, con la richiesta di leggi anti violenza, come se quelle già esistenti non bastassero e si tratta per accordi ed intese di potere, invece di seguire la volontà popolare, ignorata del tutto.
Poi ci si chiede da quale ideologia vengono Grillo e i suoi sostenitori.
Occorre venire incontro alle concrete richieste dell’elettore e parlare chiaro dI conseguenza, senza fumosi  discorsi sulla “riduzione” del finanziamento ai partiti, quella definitiva delle auto blu, e quella sul  numero eccessivo delle  province e di tanti enti, piccoli e medi, legati a questo o quel partito, finanziati a vario titolo e tutte prive di utilità pubblica.  Inoltre occorre cambiare linguaggio e spogliarlo di inutili orpelli, quali “alzare il livello della moralità”, “rendere sobria la politica”, “assicurare il lavoro ed una vita dignitosa”, tutte locuzioni da prima repubblica utili solo a riempire la bocca di chi le pronuncia.
E’ finito il tempo delle chiacchiere per iniziare quello dei fatti concreti, passata la “paura del comunismo” e quella dell’attaccamento alle ideologie, gli italani vogliono vivere meglio e con soddisfazione, pronti a votare chi offre di più con garanzia di risultati; mettere la testa sotto la sabbia o guardare il cielo urlando alla luna non paga più.
Stesso discorso con la magistratura ed i suoi comportamenti invasivi, nel bene e nel male, nella società. Alcuni giudici entrano prepotentemente nelle nostre case e cambiano, sbagliando in modo clamoroso, la nostra vita. Non pochi giudicano secondo l’opportunità politica e mai come ora le considerazioni sulla loro professione siano scese così in basso.
Qualcosa cambia, o cambierà. Non era mai successo che un centinaio di parlamentari protestassero, pure silenziosamente, in un Palazzo di Giustizia ed è auspicabile scendere in piazza per una protesta corale, in previsione di massicce presenze di cittadini inferociti, non per difendere le istanze di uno, ma per fatto personale in quanto hanno provato sulla propria pelle sentenze discutibili da parte di magistrati di tribunali civili e penali, del lavoro, delle commissioni tributarie ed anche dei giudici di pace, che hanno regolato e regolano inesorabilmente i ritmi della nostra vita.
I tempi sono maturi; basta fingere di non capire, occorre cambiare ed i segnali ci sono tutti.


Fonte:  thefrontpage.it

Il potere ha bisogno di rane bollite

Una rana cade in una pentola d’acqua bollente, e subito schizza via.
Un’altra entra in una pentola di acqua fredda. Qualcuno accende un piccolo fuoco sotto la pentola. La rana si gode il tepore dell’acqua che via via si scalda... via via... gradualmente  sempre più... finché muore bollita...
Il suo sistema di difesa non è tarato per salvarla da una simile e rarissima evenienza.

Come le rane, noi, esseri biologici, siamo tarati per rispondere ad attacchi e pericoli fisici evidenti e improvvisi. Il nostro sistema di difesa, programmato da milioni di anni, reagisce in modo automatico. Abbiamo anche imparato a reagire ad alcuni pericoli meno evidenti, ad aggressioni meno palesi, ad attacchi meno espliciti, anche solo a livello psicologico, provenienti da altri esseri umani. E stiamo ancora imparando. Ma mentre stiamo imparando, chi intende attaccare, opprimere, sottomettere, sta creando sempre nuove forme più sottili, più striscianti di prevaricazione.

E da chi possono arrivare questi attacchi? Solo da avversari, competitori, nemici esterni? Solo da persone che non ci vogliono bene? No, gli attacchi più pericolosi arrivano proprio dall’ombra delle persone che ci amano, che crediamo che ci amino, che credono di amarci. Perché questi attacchi, mischiati all’amore, sono molto difficili da riconoscere nella loro vera natura.

Tutte le barriere nella comunicazione sono equivalenti aggressivi. La loro funzione è quella di tenere l’altro a distanza, impedire l’intimità, impedire all’altro di esprimere se stesso, sottometterlo. In una parola: acquisire controllo e potere.

Il potere (dominio) è il contrario dell’amore: il potere separa, divide, manipola, cerca di sottomettere e asservire ai propri bisogni e desideri.

In passato, l’uomo esercitava il potere in famiglia. Era un fatto chiaro e palese, come era chiaro che i padroni comandavano e i servi o gli schiavi obbedivano.
Poi sono arrivati la democrazia, i diritti umani, la parità tra i sessi, la libertà di pensiero...

Ma il potere non è cambiato. L’Ego non è cambiato. Ha solo cambiato volto, in politica, in economia, nelle relazioni quotidiane. Da palese è diventato strisciante.


Oggi in Italia non è in corso un colpo di stato, ma, come avvisano Umberto Eco e Roberto Saviano (v. pdf),  uno striscio di stato. Pian piano, come rane bollite, gli italiani stanno dando il consenso a perdere le loro libertà, e tra queste la più preziosa: quella di pensare, ragionare con la propria testa, discernere tra chi si batte per il bene comune e chi si occupa di favorire i beni privati, cioè i beni che vengono sottratti ai più e consegnati alle minoranze che comandano.

E come avviene questa rivoluzione? Con piccoli passi, ognuno dei quali non sembra sconvolgente ai più. La maggioranza non se ne accorge. L’opposizione non sa fare il suo mestiere, che è quello di convincere la maggioranza che ha torto.

Ma queste cose non accadono solo in politica, che è il luogo dello scontro. Avvengono anche in famiglia, tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra amici, tra conoscenti, tra persone che si vogliono bene. E’ difficilissimo trovare amore puro, totale, disinteressato. Dove fiorisce questo tipo di amore, che è l’unico vero, prolificano la gioia dell’essere, l’entusiasmo, la piena vitalità. Quante persone entusiaste, vitali, gioiose conoscete?

 
Il potere non ha "potere" sulla felicità.

L’amore è quasi sempre mescolato al potere, e il potere pian piano erode l’amore, e con esso la possibilità di essere davvero felici, qualunque cosa accada, perché quando siamo davvero felici, stiamo realizzando ciò che vuole la nostra anima.

Quando il potere erode l’amore, a piccoli passi, senza farsene accorgere, consegna le persone coinvolte ad una strisciante infelicità, cioè alla paralisi e alla morte dell’anima, che fa la fine della rana bollita. Senza accorgersene, senza dare il proprio consenso, ci si trova così a sprecare ciò che abbiamo di più prezioso come esseri umani. Così, in cambio di un po’ di sicurezza e di una manciata di comode abitudini, molte persone tradiscono se stesse e si consegnano alla depressione comune.

Leggendo Aristotele, si può dire che la felicità sia un dovere etico. Perché chi è davvero felice sparge semi di felicità intorno a lui. E che cosa altro può desiderare un essere umano?

Mentre chi non è felice, sparge semi di infelicità, pian piano distrugge le relazioni a cui partecipa, mistificando e facendo pesare ad altri il suo stato, ponendo sulle spalle altrui pesi che sono solo suoi.


(tratto da: U. Galimberti, Miti del nostro tempo - novembre 2009)

Fonte:  mauroscardovelli.com

venerdì 15 marzo 2013

Quinto Potere

Non serve dirvi che le cose vanno male, tutti quanti sanno che vanno male. Abbiamo una crisi. Molti non hanno un lavoro, e chi ce l'ha vive con la paura di perderlo. Il potere d'acquisto del dollaro è zero. Le banche stanno fallendo, i negozianti hanno il fucile nascosto sotto il banco, i teppisti scorrazzano per le strade e non c'è nessuno che sappia cosa fare e non se ne vede la fine. Sappiamo che l'aria ormai è irrespirabile e che il nostro cibo è immangiabile. Stiamo seduti a guardare la TV mentre il nostro telecronista locale ci dice che oggi ci sono stati 15 omicidi e 63 reati di violenza come se tutto questo fosse normale, sappiamo che le cose vanno male, più che male. È la follia, è come se tutto dovunque fosse impazzito così che noi non usciamo più. Ce ne stiamo in casa e lentamente il mondo in cui viviamo diventa più piccolo e diciamo soltanto: "Almeno lasciateci tranquilli nei nostri salotti per piacere! Lasciatemi il mio tostapane, la mia TV, la mia vecchia bicicletta e io non dirò niente ma... ma lasciatemi tranquillo!" Beh, io non vi lascerò tranquilli. Io voglio che voi vi incazziate. Non voglio che protestiate, non voglio che vi ribelliate, non voglio che scriviate al vostro senatore, perché non saprei cosa dirvi di scrivere: io non so cosa fare per combattere la crisi e l'inflazione e i russi e la violenza per le strade. Io so soltanto che prima dovete incazzarvi. Dovete dire: "Sono un essere umano, porca puttana! La mia vita ha un valore!" Quindi io voglio che ora voi vi alziate. Voglio che tutti voi vi alziate dalle vostre sedie. Voglio che vi alziate proprio adesso, che andiate alla finestra e l'apriate e vi affacciate tutti ed urliate: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!"[1]. Voglio che vi alziate in questo istante. Alzatevi, andate alla finestra, apritela, mettete fuori la testa e urlate: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!" Le cose devono cambiare, ma prima vi dovete incazzare. Dovete dire: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!" Allora penseremo a cosa fare per combattere la crisi, l'inflazione e la crisi energetica, ma Cristo alzatevi dalle vostre sedie, andate alla finestra, mettete fuori la testa e ditelo, gridatelo: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!".
[...] Attualmente, c'è da noi un'intera generazione che non ha mai saputo niente che non fosse trasmesso alla TV. La TV è la loro Bibbia, la suprema rivelazione. La TV può creare o distruggere presidenti, papi, primi ministri. La TV è la più spaventosa, maledettissima forza di questo mondo senza Dio, e poveri noi, se cadesse nelle mani degli uomini sbagliati e quindi poveri noi che Edward George Ruddy è morto. [...]. Ascoltatemi! La televisione non è la verità! La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni e giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere. Quindi se volete la verità andate da Dio, andate dal vostro guru, andate dentro voi stessi, amici, perché quello è l'unico posto dove troverete mai la verità vera.

(frasi di Howard Beale, dal fim "Quinto potere" del 1976)

lunedì 11 marzo 2013

Il Pd ci costa 60 milioni all'anno. Ecco perché Bersani vuole i rimborsi: i dem hanno paura di fallire


Ne rimarranno solo due: Grillo e Berlusconi (il 99 e l'1%). In Italia è l'ora delle scelte, o si sta con l'oligarchia miliardaria o col popolo!
 
Sabato 09 Marzo 2013 - In via del Nazareno c'è panico. Abolire il finanziamento pubblico significa game-over. Il 95 per cento delle entrate del partito viene da soldi pubblici. Ma Grillo e il Cav sono pronti a tagliare le spese. Il Pd è un baraccone sgangherato  che costa 60 mln l'anno.

Il Pd e con lui Pier Luigi Bersani non vogliono l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Questo è fin troppo chiaro. Tra gli otto punti che il segretario ha messo sul piatto del Movimento Cinque Stelle manca proprio quello a cui tengono di più i grillini. Bersani aveva detto pochi giorni dopo il voto: “La politica una qualche forma di sostegno pubblico debba averlo, anche fosse per un solo euro non sono disposto a rinunciare al principio che da Clistene in poi è un principio collegato alla democrazia: la politica deve avere una qualche forma di sostegno pubblico, altrimenti la fanno solo i miliardari“. La posizione di Bersani a proposito è chiara. Sono più vicini su questo binario Pdl e Movimento Cinque Stelle. Anche gli azzurri hanno nel loro programma l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Perchè Bersani non vuole mollare i rimborsi elettorali?

Quanto costa il Pd - La risposta è semplice: il Pd senza quesi soldi rischia di fallire. La struttura di via del Nazareno è un pachiderma costosissimo. Sul libro-paga ci sono almeno 200 dipendenti. Giovani e soprattutto meno giovani. L'ultimo caso è quello di Livia Turco che è stata "riassunta" dal Pd dopo una lunga aspettativa cominciata ai tempi dei Ds. Dopo le polemiche per il suo compenso la Turco ha rinunciato ad uno stpendio. Ma gli altri no. Non è solo la Turco ad essere stata reintegrata tra i corridoi di via del Nazareno. Con lei sono tornati due parlamentari in aspettativa dalla vecchia Margherita, Alberto Losacco e Nicodemo Oliverio, e sette dai Ds tra cui Gianni Cuperlo, Oriano Giovannelli, Walter Verini, Vinicio Peluffo. Per questi bisognerà rimettere le mani al portafoglio.

Stipendi per tutti - E i soldi per pagare gli stipendi sono quelli dei rimborsi elettorali. Per queste ultime elzioni nelle casse del Pd arriveranno ben 45 milioni di euro. Il Pd sa che senza quei soldi può dichiarare fallimento. Pagare 200 dipendenti non è facile. E gli stipendi non sono poi così bassi. Sul sito del Pd la situazione è chiara. I democratici tengono la baracca in piedi solo con quei soldi. Le cifre sono queste. Il Pd nel 2011 a bilancio ha un capitale di 63.554.452 milioni di euro. Di questi 57.974.142 milioni di euro sono rimborsi elettorali. In pratica il 95 per cento del totale. Sono solo 458.390 mila euro i soldi che provengono da donazioni private. Non dimentichiamo poi i 5.121.920 milioni di euro con i contributi dei parlamentari.

Ecco come spendono i dem - Ma il Pd come spende questi soldi? In via del Nazareno si apre la cassa soprattutto per la propaganda. Ben 16.312.665 milioni di euro se ne vanno in attività da campagna elettorale. Occhio a questo numero: 13.540.857 milioni di euro. Tanto costa mantenere le strutture del partito. A questi vanno aggiunti altri 12.820.236 milioni che servono proprio per il personale. Non bisogna sottovalutare poi i 9.186.323 milioni di euro che servono per "servizi e acquisto di beni". Infine Bersani&co. spendono 3.119.706 milioni per il godimento di beni terzi e 5.041.757 per altri oneri. In totale il Pd spende in media all'anno 60 milioni di euro. Se a questo giro entreranno nelle casse 45 milioni di euro come fa Bersani ad abolire il finanziamento ai partiti? Mica si può far crollare la baracca. I conti per il Pd tornano sempre. Come nel 2008. In quell'anno nelle tasche dei partiti finirono circa 500 milioni di euro di rimborsi. Ne furono spesi solo 100. Il resto? Mancia. E in casa Dem già sono preoccupati. Se Grillo fa sul serio al Pd non resterà neppure "il tetto su cui mettere i tacchini".


Fonte

domenica 10 marzo 2013

Peculiar cáncer ataca presidentes


Nota: El contenido difundido por TFS es muy abierto, esto origina prejuicio hacia diversas tendencias, solo procuramos que usted lea, piense y saque sus propias conclusiones.

Citas:
“Hillary Clinton debería renunciar si se demuestra que es responsable de haber ordenado a diplomáticos norteamericanos espiar a las Naciones Unidas, en violación de los convenios internacionales que Estados Unidos ha firmado. Sí, ella debería renunciar”.
“Existen secretos legítimos: tu historial médico. Pero el secreto no debería ser usado para cubrir abusos”.
“¿Cómo es que un equipo de cinco personas ha llegado a mostrarle al público la información más reprimida, a ese nivel, que el resto de la prensa mundial junta? Es vergonzoso”.
“Wikileaks es un servicio público internacional; nos especializamos en permitir a periodistas o informantes que han sido censurados a presentar sus materiales al público”.
Julian Assange.


Lo supimos a través de las revelaciones de Wikileaks: Hace dos años, Hilary Clinton envió al embajador en Buenos Aires un mensaje secreto para pedirle que investigue la salud de la Presidenta Cristina Fernández. Necesitaba saber sus hábitos personales, sus gustos, cómo ella manejaba el estrés en relación con su trabajo, y muy particularmente hizo ésta pregunta: ¿Acaso tomaba alguna medicina y cual sería?

¿Por qué será que la Jefa del Departamento de Estado estaba indagando en secreto semejante información acerca de la salud de una jefa de Estado?

Extrañas coincidencias: Al poco tiempo, la Presidenta Cristina Fernández, que hasta ahora había disfrutado de una excelente salud, de pronto se le detectó un tumor de la glándula tiroidea. Por suerte, nos enteramos luego que se trató de un tumor benigno. Otro hecho ocurrió de repente: Su esposo, antiguo Presidente Néstor Kirchner entonces candidato de nuevo a la presidencia, había tomado un café en un hotel en la Patagonia donde acostumbraba ir. A las pocas horas, de noche, fue presa de un repentino malestar y murió de infarto fulminante del miocardio. Otras noticias no menos sorprendentes: El Presidente de Paraguay, Fernando Lugo tuvo un cáncer linfático. También la Presidenta Dilma Rousseff padeció de cáncer mientras estaba en campaña electoral. Ella era antiguo líder de un movimiento de liberación nacional en los años terribles de la dictadura militar apoyada por Estados Unidos, fue detenida y torturada. A su vez, el Presidente Lula da Silva de pronto sufrió de cáncer, su pueblo lo reclamaba para presentarse a futuras elecciones.
El Presidente de Venezuela Hugo Chávez quien tenía perspectivas muy favorables para presentarse por un nuevo periodo presidencial, sufrió una y otra vez en recaídas de un tumor canceroso particularmente maligno. En fin, llaman la atención poderosamente esta verdadera serie de graves accidentes de salud física fatales en algunos casos.
Eran y son jefes de Estado con antecedentes de buena salud con similares virtudes de ser portadores de la esperanza de sus pueblos y hasta de continentes del Gran Sur, aportando el aliento del cambio social, a la vez enfrentándose con mayor o menor grado a los intentos del imperio de los EEUU por derrocarlos, desprestigiarlos, alentar conspiradores locales contra ellos. Nunca dejó esos planes criminales, de allí nace la sospecha en su contra cada vez que surge un intento de golpe de Estado, una maniobra artera de sus aliados locales derechistas. En suma, se hace casi evidente encontrar su mano peluda al descubrir esa cascada peculiar de canceres persiguiendo jefes de Estado de orientación patriótica y antiimperialista. De hecho, es de conocimiento público que hace varios años ya, la CIA y el Pentágono al igual que su apéndice Israel- han desarrollado y utilizado en varias ocasiones un tipo de armamento biológico letal con una variedad de objetivos.

Pocos años atrás, Fidel estando de regreso de un viaje oficial en Argentina sufrió de pronto de una misteriosa hemorragia interna que lo puso al borde de la muerte. Resucitó por milagro y gracias al talento legendario de los médicos cubanos. Anteriormente, Yasser Arafat acosado durante dos años por constantes disparos de armas pesadas contra su residencia en Ramallah, cuando se negaba a ser deportado según lo requería Sharon, fue víctima de envenenamiento fulminante de sus glóbulos rojos y ni siquiera se pudo diagnosticar el producto letal en el hospital de París por los expertos médicos franceses. Murió de repente. Solo recientemente, se está investigando de nuevo la causa de su muerte.

En los últimos 50 años, Fidel fue blanco de alrededor de 700 y más intentos de asesinato (ha entrado ya en los anales de Guinness!), incluyendo medios biológicos sofisticados preparados en laboratorios de la CIA y el Pentágono, intentos de asesinato revelados tanto por Wikileaks como por otras fuentes oficiales y periodisticas.*

En la historia no lejana, cuando no se trata de golpe de Estado militar fomentado por la CIA sea en Chile contra el presidente Salvador Allende, o más recientemente en Honduras contra el presidente Manuel Zelaya, sin olvidarnos los intentos frustrados contra Evo y Correa, el imperio está entonces urdiendo atentados disfrazados de accidentes de avión como fue el caso del Presidente de Panamá Omar Torrijos quien nacionalizó el canal (!); o el Presidente progresista Samora Machel, de Mozambique. En otros escenarios, fue el vil y cobarde asesinato del Che y recientemente el horroroso linchamiento de Muammar Gaddafi. Estos grandes líderes eran dignos patriotas de países del Sur que se oponían todos a la dominación imperialista de los Estados Unidos.

La tragedia que nos golpeó con la muerte altamente sospechosa de Arafat, hoy nos sofoca con la pérdida irreparable del Presidente Chávez, nos obliga a preguntarnos: ¿Como ese odio del enemigo llega tan cerca hasta atentar de forma insidiosa contra la vida del líder del pueblo? Mientras la responsabilidad política y moral del crimen recae directamente sobre las fuerzas de ese imperio, su responsabilidad penal más temprano que tarde se hará evidente a plena luz, ante el pueblo y la Historia.


De: Shaahidun.wordpress.com

sabato 9 marzo 2013

E se il prossimo Papa si chiamasse Marx?

12 febbraio 2013 - Il Toto-Papa è cominciato: nero, albino, sudamericano, giovane, con la barba, conservatore, innovatore. Gli aggettivi si sprecano, ma vi immaginate lo stupore se il Conclave scegliesse, fra i 117 cardinali che lo compongono, un papa rosso?

Il rischio c’è, la probabilità chissà! Il papabile in questione è tedesco e filo-Ratzinger. Il suo cognome è Marx e ha scritto un libro, pubblicato in Italia da Rizzoli nel 2009: “Il capitale, una critica cristiana alle ragioni del mercato”. Non si chiama Karl, il suo nome è Reinhard, però nel suo volume si interroga sui difetti del “turbo-capitalismo”, partendo da una lettera immaginaria al filosofo suo omonimo.

Classe 1953, cardinale di Monaco di Baviera e presidente della Conferenza episcopale tedesca, è stato anche arcivescovo di Treviri, città natale dell’altro Marx, quello con la barba. Non sarebbe un Papa-innovatore, ma molto di più: dopo la fumata bianca, si rivolgerebbe ai fedeli in piazza San Pietro, promettendo di trasformare la Chiesa in un “movimento reale per l’abolizione dello stato di cose presenti”. Un fatto così clamoroso che farebbe rivoltare nella tomba Don Camillo e risorgere il mitico Peppone.


Fonte: http://www.marcellolongo.it/tag/reinhard-marx/

Escritor que exponìa como autoatentado la caida de las torres gemelas es encontrado muerto junto con toda su familia


Phillip Marshall, escritor, investigador y ex piloto de la CIA, fue encontrado muerto el 2 de febrero del 2013, junto a su mujer e hijos, incluso el perro de la familia fue asesinado. Para las autoridades este asunto no es más que un suicidio, pero según los que conocían a Phillip, éste vivía con temor desde que publicó su libro: “El Bamboozle grande: 9/11 y la Guerra contra el Terror”, en el cual culpa al gobierno de los Estado Unidos de los atentados.

Phillip escribió en el libro que la administración Bush, con la cooperación de la inteligencia Saudí, eran los responsables de los ataques terroristas de la falsa bandera del 11 de Septiembre de 2001 a las Torres Gemelas. De acuerdo con Santa Barbara View , durante el proceso de edición y pre-comercialización del libro de Marshall, expresó algún grado de paranoia, porque en la obra de no ficción acusaba al presidente George W. Bush de estar en connivencia con los servicios de inteligencia de Arabia Saudita en la formación de los secuestradores que murieron en los aviones usados en los ataques.

FRAGMENTOS DEL LIBRO

“La verdadera razón de que el ataque fuera un éxito se debe a un militar en stand-down y una operación coordinada de formación que prepara a los secuestradores para volar grandes aviones comerciales. Tenemos docenas de documentos del FBI para probar que este entrenamiento de vuelo se llevó a cabo en California, Florida y Arizona en los 18 meses previos al ataque”

“Después de un exhaustivo estudio de 10 años de este ataque letal que utiliza aviones Boeing llenos de pasajeros y miembros de la tripulación de compañeros como los misiles guiados, estoy 100 por ciento convencido de que un equipo encubierto de agentes de inteligencia sauditas era la fuente de los recursos logísticos, financieros y tácticos que la formación dirigida vuelo esencial para los secuestradores 9/11 para 18 meses antes del ataque “, escribió Marshall. “Esta conclusión se determinó hace seis años y todas las pruebas posteriores han hecho más que confirmar esta conclusión.”

“El 1 de marzo, dos ex senadores estadounidenses, quienes encabezados separados 9.11 investigaciones federales, también planteó la posibilidad de la participación de Arabia Saudita en los atentados en los que murieron 3.000 personas y estimulado la guerra mundial contra el terrorismo. En declaraciones juradas que parece probable que reavivará el debate, el ex senadores Bob Graham y Bob Kerrey, que vio top-secret información sobre las actividades de los saudíes, dijeron que creen que el gobierno saudí desempeñó un papel directo en los atentados terroristas”

“Estoy convencido de que había una línea directa entre al menos algunos de los terroristas que llevaron a cabo los ataques del 11 y el gobierno de Arabia Saudita “, el ex senador Bob Graham dijo en una declaración jurada presentada como parte de una demanda presentada contra el Gobierno saudí y decenas de instituciones en el país por las familias de 9/11 víctimas, entre otros. Graham encabezó una investigación conjunta del Congreso 2002 sobre los ataques y ha afirmado que estaba amordazado en silencio acerca de los hallazgos de su comisión en 2002 por el ex vicepresidente Dick Cheney y otros altos miembros de la comunidad de inteligencia de Bush”

LO MÁS SEGURO ES QUE ESTA MUERTE, JUNTO CON LA DE TODA SU FAMILIA SEA SOLO UNA COINCIDENCIA…


Fuente: http://www.gamba.cl/?p=37363

A tutti gli italiani!


VOGLIAMO UN' ITALIA PIU' GIUSTA, FINALMENTE! ABBIAMO UN SISTEMA POLITICO MARCIO CHE VA ABBATTUTO, NON IMPORTA SE DOVREMO SOFFRIRE PER QUESTO, LO STIAMO GIA' FACENDO E NON ABBIAMO PIU' NIENTE DA PERDERE. ALLA NOSTRA GENERAZIONE E' STATA NEGATA UNA VITA DEGNA DI QUESTO NOME, OGNI PROSPETTIVA. SE CONTINUIAMO COSI' NON CI SARA' PIU' UN FUTURO DEGNO DI QUESTO NOME NEANCHE PER LE GENERAZIONI CHE VERRANNO. E' GIUNTA L'ORA DI DIRE NO, DI DIRE BASTA A QUESTO CAPITALISMO CORROTTO ED INGIUSTO! RIPRENDIAMOCI LE NOSTRE VITE!

DICIAMO NO AI MERCATI, ALL'EURO, ALLA FINANZA, ALLE BORSE. CHE UTILITA' HANNO PER I CITTADINI? NESSUNA. UNITI CE LA POSSIAMO FARE, ANCHE SENZA IL BENESTARE DELLE AGENZIE DI RATING, ANCHE SENZA LA BCE. USCIAMO DAI MERCATI INTERNAZIONALI CHE CI STANNO IPOTECANDO IL FUTURO, UNIAMOCI IDEALMENTE ALLA SPAGNA, ALL'IRLANDA, ALLA GRECIA E A TUTTI QUEI POPOLI CHE SOFFRONO E CHE LA PENSANO COME NOI. FUORI DA QUESTO FLUSSO DIABOLICO DELL'EURO, DAL RULLO COMPRESSORE DEL DEBITO CHE SCHIACCIA LE NOSTRE VITE, CHE NON CI PERMETTE DI FERMARCI SULLA RIVA DEL FIUME A RIFLETTERE...ITALIANI !

NON IMPORTA RAZZA, COLORE, PAESE, RELIGIONE, SE SIETE ITALIANI O STRANIERI, CHIUNQUE SUL SUOLO NAZIONALE PARTA GINOCCHIA A TERRA, DIA TUTTO PER IL PAESE IN CUI VIVE, SI IMPEGNI, LAVORI SE SERVE ANCHE SENZA COMPENSO. NON SERVE VERSARE LACRIME E SANGUE, NON SERVONO MORTI NE' GUERRE, SOLO CON LE IDEE E IL LAVORO POSSIAMO VINCERE LA BATTAGLIA. AVANZIAMO TUTTI UNITI SENZA PAURA PER UNA NUOVA ITALIA, LIBERA NELLE IDEE E NEL PENSIERO! NON C'E' BISOGNO DI PARTITI, CAMBIAMO QUESTA MERDA, UNIAMOCI TUTTI PER UNA NUOVA ITALIA !!

CONTRO LA MANIPOLAZIONE MASS-MEDIATICA!


Propongo una raccolta di firme per l'istituzione del reato di diffamazione giornalistica a mezzo mass-media, non solo a carico della fonte primaria della falsa notizia ma anche per tutti coloro che la diffondono e che utilizzano questa falsa fonte senza assicurarsi della sua veridicità. Ovviamente, ripeto, questa norma va resa applicabile solo ai mass-media, alle grandi testate giornalistiche e televisive a diffusione nazionale, per limitarne il potenziale manipolativo, e non deve interessare i piccoli blogger indipendenti che sono invece fonte e garanzia di pluralismo e democrazia diretta.

venerdì 8 marzo 2013

Capilla Ardiente por 7 días más en Cuartel de la Montaña para que el pueblo vea a Chávez

Pubblicato in data 07/mar/2013

Construyen Mausoleo especial en el Museo Militar del 23 de Enero para trasladar el féretro con el Comandante en lo que será su primer lugar de descanso eterno / Su cuerpo será embalsamado para que repose en Urna de Cristal.


giovedì 7 marzo 2013

Hay evidencias que EE.UU. habría inducido el cáncer a Hugo Chávez

Pubblicato in data 05/mar/2013

Hay evidencias concretas de que EE.UU. cuenta con la tecnología necesaria para atentar contra la vida del presidente venezolano Hugo Chávez, así lo aseguró la abogada y escritora Eva Golinger.

"Hay información que desde los años 70 intentaban asesinar por ejemplo al presidente cubano en ese momento, Fidel Castro, con radiación además de otros métodos. Eso no es ningún secreto, todo eso ha sido revelado en miles de documentos desclasificados. Podemos imaginar ahora la capacidad de estas armas que posee hoy en día EE.UU. Ha empleado diferentes armas biológicas contra sus adversarios", agregó Golinger.




Washington "tiene alta capacidad científica y biológica. Ha habido también otros intentos de atentado contra la vida de Chávez en los últimos años. Muchos medios de comunicación, figuras políticas de EE.UU. y sus aliados han intentado desfigurar esta información, manipularla y distorsionarla y hacer de quienes lo denuncian como si fuera una locura o como si se tratara de ciencia ficción. Sin embargo es una realidad, hay evidencias de que esta capacidad existe", aseguró.

Texto completo en: http://actualidad.rt.com/actualidad/view/88236-chavez-venezuela-eeuu-armas-biologicas

Giornalisti di cui vergognarsi: la malintesa idea di democrazia del riottoso Riotta


Come si possono dimenticare con tanta vergognosa leggerezza le istanze sociali per una patria giusta di un leader politico quasi mistico e super-amato dal suo popolo?

Faccio riferimento all'editoriale di Gianni Riotta su La Stampa dal titolo: Venezuela, la finta democrazia.

Gia', perche' di fronte al Venezuela di Chavez l'Italia è meglio, vero Riotta, piena di scandali e di corrotti che si suicidano quasi ogni giorno, con la disoccupazione al 40% e la gente che per colpa della malapolitica che tu appoggi, e' precipitata nell'ultimo decennio nel baratro della poverta' piu' nera?!
A parte la tua mancanza di rispetto di fronte al lutto, l'impertinenza e l'insensibilita' che dimostri, chi sei tu per permetterti di criticare in questo modo il paese sudamericano proprio mentre piange colui che considera il suo eroe, un umile tra gli umili, il cui merito piu' grande e' stato di risvegliare l'orgoglio e la dignita' di un popolo sopiti da secoli di sfruttamenti?
Sei un giornalista, non un economista o un politico, eppure dimostri, in buona compagnia di tanti tuoi colleghi, di essere e di pensare come quei politici deprecabili e intellettuali italiani alto-borghesi che ultimamente in tv si riempiono la bocca di dati di economia ma che non sanno piu' cos'e' la solidarieta' e il cuore di fronte alla sofferenza della gente. Sono finiti i tempi degli editoriali supponenti come il tuo e i soli a non accorgersene siete rimasti ormai solo tu e Giuliano Ferrara.

Perche' e'  facile criticare, puntare il dito dall'alto di una condizione privilegiata di borghese di classe medio-alta, contro una persona che per il suo grande amore per la patria ha sofferto la fame, il carcere per motivi politici, la malattia, che ha fatto la storia di un paese e forse di un intero continente. Tu Chavez non lo conosci affatto, ti sei solo riempito la testa di dati manipolati presi a scatola chiusa da chissa' dove. Vai a studiarti la vita vera di Chavez, a guardarti i racconti che lui stesso ha rilasciato e te ne innamorarai. Insomma mettici il cuore prima di scrivere certe stronzate da pseudo-intellettuale! Si vede proprio che sei in malafede, che non te ne frega niente della giustizia sociale, che soprattutto non ti sei informato bene, dalle fonti originali e non da quelle solite filo-americane, specie sulla politica chavista di lotta all'analfabetismo. E' stata una persona, Chavez, che ha vissuto la poverta'  fin da piccolo e se ne e' emancipato anche grazie alla scolarizzazione e ha voluto condividere questo diritto con il  suo popolo. E se c'e' qualcuno che ha meritato il po' di benessere che il Venezuela ha goduto negli ultimi anni, quello e' sicuramente lui e il popolo venezuelano. Avra' fatto degli errori Chavez, certo come tutti, ma ha reso felici milioni di  poveri che prima soffrivano di stenti. Ti pare poco di questi tempi, pensaci, ti pare cosi' poco? A parte che ha calmierato il prezzo del petrolio a livello internazionale. Ma poi ha avuto il grande merito di gettare le basi per l'unificazione politico-economica dell'America Latina, contribuendo ad emanciparla dall'egemonia degli Stati Uniti, dal complesso di inferiorita' economica e sudditanza psicologica nei confronti del gigante nordamericano, cosa questa che certamente portera' i suoi frutti nel prossimo futuro. Ora infatti è possibile intravedere all'orizzonte il risveglio del continente latinoamericano e del suo grande potenziale umano e politico, al punto da essere in grado di sostituire e oscurare l'egemonia culturale USA.

Coi proventi del petrolio il leader sudamericano avrebbe potuto fare affari con i potenti della terra, tenendo per se stesso, la sua famiglia e i suoi piu' stretti accoliti gli immensi vantaggi economici derivanti. E invece ha voluto condividere questo provvidenziale benessere col suo popolo, e non per un'improvvisa generosita' ma seguendo  un progetto ideale di vita che veniva da lontano e che coinvolgeva la liberazione non solo economica ma anche politica della patria fin dai tempi della sua incarcerazione a seguito del fallito golpe. E vuoi sapere un'altra cosa? Stanno venendo fuori in queste ore le prove che proprio i tuoi amici nordamericani siano stati ad indurre nel tempo i vari tumori che alla fine hanno ucciso il mandatario, come hanno già tentato varie volte di fare con Fidel Castro senza riuscirci. Io spero che non stiano così le cose, perche' se cosi' fosse potrebbe scoppiare una guerra contro il terrirismo al contrario, dove stavolta sarebbero gli Stati Uniti a fare la parte del Bin Laden di turno. E tu continua pure ad andare a formarti negli USA se vuoi e ad impregnarti di cultura della destra nordamericana...ma io ti consiglio di non farlo, dovresti invece farti un esame di coscienza e dire: chi sono io per criticare Chavez, un gigante al mio confronto, un leader politico infinitamente generoso e coraggioso e super-amato dal suo popolo?

Caro Riotta, la verità è che la pessima classe politica e dirigente che abbiamo avuto negli ultimi decenni ha fatto uscire l'Italia da quel flusso animico planetario impegnato a fare la storia dell'umanità. Avremmo bisogno di una rivoluzione culturale e invece pensiamo solo al nostro piccolo orticello, non vediamo piu' al di là di quello. Siamo talmente incastrati nella difesa o ricerca di un benessere fittizio che non sentiamo piu' la pulsione solidale verso chi veramente vuole migliorare il mondo a beneficio di tutti.
Noi europei dobbiamo metterci in testa che non esiste solo l'economia a questo mondo. Ci sono anche altre cose molto importanti, come  l'amore, la gratuità, l'empatia, la solidarietà, l'unità, la condivisione. E Chavez conosceva molto bene l'importanza di ognuno di questi valori. Sapeva che la vita vale la pena di essere vissuta a pieno solo nell'amore e perseguendo un grande ideale di bene collettivo. Insomma, ognuno di noi puo' essere veramente felice solo se anche tutti gli altri lo sono. Amen.

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