mercoledì 12 ottobre 2011

VISIONE PESSIMISTA DEGLI USA SUL DEFAULT DEI PAESI COSIDETTI 'PIIGS' E SUL RISCHIO DI CROLLO DEL SISTEMA BANCARIO EUROPEO

(tradotto dall'inglese)

L’APOCALISSE ECONOMICA DIVENTA MAINSTREAM: COLLASSO IN DUE O TRE SETTIMANE
; SI DIFFONDERÀ OVUNQUE, LA PIÙ GRAVE CRISI FINANZIARIA DELLA STORIA; PEGGIORE DELLA GRANDE DEPRESSIONE.

Le previsioni di un’apocalisse economica non sono più ristrette all’ambito dei pessimisti di nicchia che stanno in agguato negli angoli bui di Internet. Come abbiamo in precedenza suggerito l’incertezza ora pervade la coscienza sociale, non solo in America, ma in tutto il mondo. Ogni uscita dei maggiori media nelle nazioni sviluppate sta riportando il vento contrario che schiaccia la cosiddetta ripresa. I problemi e le minacce per la stabilità planetaria non possono più esser minimizzate come argomenti teorici, perché si stanno attualizzando, in tempo reale. Gli scioperi in Grecia hanno praticamente posto la nazione in stallo e l’ex viceministro delle Finanze ha detto a CNBC che un default greco è "inevitabile" e che l’unica speranza era per un approccio ordinato per affrontare le ricadute.
Avrete notato che questa settimana il direttore della Federal Reserve Bernanke ha usato la stessa parole, "ordinatamente", quando ha analizzato la minaccia posta all’economia europea e a quella statunitense da un default greco, giungendo a dire che se un evento del genere fosse "disordinato", potrebbe "avere un impatto davvero sostanziale non solo sul nostro sistema finanziario, ma anche sulla nostra economia."
Abbiamo informazioni che il Presidente Obama, nel tentativo di prendere le distanze dalle responsabilità che sicuramente verranno attribuite a iosa alla Casa Bianca quando diventerà evidente che i tentativi multitrilionari del governo per stabilizzare l’economia hanno fallito, si sia accodato indirettamente ai dimostranti di Wall Street, puntando il dito non su sé stesso, ma sulle banche “troppo grandi per fallire”:
"Credo che esprima le frustrazioni del sentimento del popolo americano, visto che abbiamo avuto la più grande crisi finanziaria dalla Grande Depressione, con enormi danni collaterali in tutta la nazione […] e ancora vediamo che ci sono gli stessi individui che agiscono in modo irresponsabile, cercando di combattere le iniziative realizzate per contrastare gli abusi che ci hanno portato a questo punto."
Presidente Obama 6 ottobre 2011
Poco importa che sia il Presidente degli Stati Uniti e il funzionario esecutivo del Dipartimento del Tesoro e della SEC e che abbia avuto tre anni per elaborare una riforma dei regolamenti e per portare in giudizio questi soggetti responsabili di aver defraudato il popolo e gli investitori americani che hanno perso trilioni di dollari a causa delle pratiche fraudolente di quelle stesse banche che hanno donato milioni di dollari per la sua campagna elettorale e per quella di altri rappresentanti del Congresso.
Il Presidente Obama, il Congresso, la Federal Reserve, il Parlamento Europeo, il FMI, gli investitori istituzionali e i dirigenti delle grandi aziende sanno quello che sta per succedere.

L’ex Sottosegretario al Commercio e attuale consigliere al FMI, Robert Shapiro, ha detto oggi in un’intervista con la BBC che solo un piano credibile può prevenire un collasso totale:
"Se non riusciranno a impattare [la crisi finanziaria] in modo credibile, credo che forse in due o tre settimane avremo un collasso del debito sovrano, che produrrà uno sconvolgimento in tutto il sistema bancario europeo. Non stiamo parlando di una relativamente piccola banca belga, stiamo parlando delle più grande banche del mondo, quelle tedesche, francesi, e si diffonderà nel Regno Unito, si diffonderà ovunque perché il sistema finanziario globale è così interconnesso. Tutte quelle banche che sono controparti di ogni banca importante negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Giappone, e in tutto il mondo. Sarà una crisi che dal mio punto di vista sarà più seria di quella del 2008".
E non è l’unico. Abbiamo recentemente evidenziato che il finanziere George Soros ha avvisato che l’incapacità dell’Europa di agire insieme potrebbe avere "conseguenze politiche incalcolabili" e che potrebbe portare il mondo in un’altra "grande depressione". Altre figure influenti come l’ex Segretario del Tesoro Paul Volcker, l’ex direttore della Fed Alan Greenspan e l’economista Nouriel Roubini hanno tutti indicato che quello che stiamo affrontando oggi potrebbe essere potenzialmente peggiore della Grande Depressione degli anni ’30 e della Lunga Depressione degli anni ’70 dell’800.
Il Governatore in carica della Banca di Inghilterra (l’equivalente britannico della U.S. Federal Reserve), Sir Mervyn King, ha enfatizzato la pesantezza della situazione:
"Questa è la più grave crisi finanziaria a cui abbiamo assistito, almeno dagli anni ’30, se non da sempre. Siamo di fronte a circostanze davvero inusuali, ma dobbiamo agire in modo calmo e fare le cose giuste".
Dato che sono passati esattamente tre anni dallo scoppio della crisi nel 2008 e che i leader mondiali si stanno arrabattando per trovare le soluzioni dell’ultimo minuto – come il Segretario Henry Paulson ha cercato di fare con le trattative di sottobanco e le riunioni segrete, possiamo solo ritenere di essere di nuovo sul bordo del precipizio.
Dobbiamo solo considerare che, a questo punto, non c’è assolutamente alcun piano credibile per affrontare l’inevitabile default dello Stato greco, il conseguente collasso delle banche europee, il congelamento dei mercati del credito come avvenne nel 2008 o l’impatto fortemente negativo che questi eventi avranno sull’economia statunitense. Quello che avverrà dopo sarà un panico completo nei mercati del debito europeo, e l’esito vedrà uno spostamento dei capitali dall’Europa verso le aree del globo considerate "più sicure", lasciando, ironicamente, gli strumenti del Tesoro USA come uno degli ultimi bastioni di sicurezza mentre gli investitori cercano di salvarsi dall’annichilazione finanziario. Ciò significa che i soldi torneranno al dollaro e non saremmo sorpresi di vedere forti movimenti verso altre divise. Come rovescio della medaglia, si potrebbe potenzialmente assistere a un crollo massiccio delle azioni nelle borse occidentali. Il panico potrebbe portare a vendite senza precedenti di azioni, di commodities e persino di metalli preziosi quando gli investitori individuali cercheranno una via d’uscita.
Ma tutto ciò è solo la prima fase dell’effetto domino. Dopo l’Europa, negli Stati Uniti saremmo probabilmente in primi, con gli eventi che si dipaneranno forse per diversi mesi o anni, e alla fine porteranno a circostanze simile: il collasso delle nostre istituzioni finanziarie, la distruzione della nostra moneta, la completa sparizione della classe media, l’instabilità politica, le sommosse e i prodotti tradizionali del collasso delle nazioni: la guerra.
La realtà della situazione è oramai diventata mainstream. Non dite che non vi avevamo avvisato.

08.10.2011 - Fonte: comedonchisciotte.org
Link originale (in inglese)
Traduzione a cura di SUPERVICE

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