sabato 5 marzo 2011

Nicole Minetti e lo spacciatore cubano

Molte domande e poche risposte. Tanti dubbi, diverse incertezze. Eppure nel suo interrogatorio davanti ai magistrati di Milano, Nicole Minetti su una cosa sembra non avere dubbi. Quando Ilda Boccassini le dice: “Le chiedo di spiegare una conversazione intercettata il giorno 26 ottobre 2010 con una persona risultante intestataria dell’utenza a nome Zulueta Jorge Luis“. Lei risponde sicura: “Ricordo perfettamente quella telefonata, è un ragazzo cubano, il suo numero mi era stato fornito dalla Marystelle, è una persona che riesce a procurare delle borse firmate a prezzi malta buoni. Difatti ci siamo incontrati all ‘appuntamento, però non ho acquistato nulla”

Qualcosa, però, non torna. Sì perché quella persona gli investigatori la identificano in Jorge Luis Zulueta, classe ’72, cubano di Moron. Un tipo che in curriculum mette diverse pagine di precedenti. E quasi tutti legati alla droga. Da qui i dubbi della procura che ha letto e ascoltato le intercettazioni tra Zulueta e la consigliera regionale del Pdl, eletta alle ultime regionali nel listino bloccato di Roberto Formigoni.

La prima telefonata che insospettisce gli investigatori è tra Nicolle Minetti e Marysthelle Polanco, la soubrette fidanzata con un narcotrafficante domenicano.

Nicole: Amo', senti, il tuo amico, sai il cubano, ha qualcosa?

Marysthel: Non lo so, e da tanto che non lo sento

Nicole: E la tua amica quell’altra, invece?

Marysthel: Adesso io la sento e poi ti faccio sapere, va bene?

Nicole: Dai che ho anche un’altra ragazza che è interessata mi chiami dopo?

Mmysthell: Va bene …

Nicole: Gli chiedi che cosa ha? …

Marysthell: Va bene

Nicole: Beso, ciao amo', ciao ciao

La seconda è di venti giorni dopo. Questa volta al telefono c’è proprio il cubano chiamato dalla consigliera regionale.

Uomo: Pronto

Nicole: Pronto ciao, sono un’amica di Marysthell

Uomo: Nicole?

Nicole: sì

Uomo: Ma io e te ci conosciamo, ma…

Nicole: Sì, lo so, ma magari pensavo che ti eri dimenticato

Uomo: Eh no, non mi sono dimenticato, ti ho chiamato, allora ci vediamo dopo, ti chiamo dopo

Nicole: Hai ragione, hai ragione come stai?

Uomo: Bene

Nicole: Tulia bene?

Uomo: Tutto bene …

Nicole: Senti, ti volevo chiedere una cosa, ci riusciamo a vedere, tipo stasera?

Uomo. A che ora?

Nicole: Quando vuoi tu anche, quando vuoi tu, non è un problema, sono dalla mia amica in centro

Uomo: Va bene, che parte del centro? Però sai che con la macchima non posso arrivare...

Nicole: Io dicevo in Torre Velasca, hai presente dove è la Torre Velasco? In Duomo, praticamente.

Uomo: Proprio in centro Duomo, dove c’e il Duomo …

Nicole: No, la torre Velasca, vicino a San Babila

Uomo: Vuol dire che se io … porta Venezia e vado su a cercare san Babita, in quella zona lì? Dopo le otto della sera è perfetto che non c’e l’ecopass

Nicole: Alle otto della sera va bene, è perfetto, si va benissimo

Uomo: Fai otto e trenta, ti chiamo alle otto così mi confondo

Nicole: Ok va bene, grazie mille, a dopo ciao ciao

Uomo: ciao

Ma chi è veramente questo giovane cubano che, secondo Nicole Minetti vende solo borse di marca a prezzi bassi? A Milano, Jorge Luis Zulueta frequenta il giro delle discoteche tra i Navigli e corso Como. Il suo casellario giudiziario parla chiaro. L’ultimo arresto risale al 23 novembre 2010, quando gli viene notificata la revoca dell’affidamento ai servizi sociali. Risultato: torna in carcere con un residuo pena di un anno e cinque mesi. Capo d’imputazione: spaccio di droga. In quel frangente Zulueta viene raggiunto in viale Sarca 189. In realtà, quando arriva a Milano, va a vivere da una cugina in via Asturie 8 in zona Niguarda. Si tratta di una casa popolare gestita dall’Aler. La cugina ci vive regolarmente. Anche se, spiega al commissariato locale, “per qualche tempo ho vissuto da abusiva”. Jorge, comunque, abita qua. E quando arriva in quello che rappresenta uno dei tanti fortini della droga alla milanese, si porta dietro un patteggiamento per droga davanti al tribunale di Bolzano e un arresto avvenuto nel 2007. In quell’anno, il giovane cubano viene fermato da una volante della questura in viale Jenner con addosso venti grammi di cocaina. Che faccia lo spacciatore ci sono pochi dubbi. In realtà, lui in via Asturie colloca anche la sede sociale della sua impresa individuale che si occupa di vendita di prodotti vari e opera con l’estero. Il 24 gennaio 2010 la polizia torna a bussare alla sua porta. Non lo arresta, ma lo indaga per rissa aggravata. Il tutto si consuma verso le undici di sera, dopo che la cugina di Zulueta ha malmenato una donna africana, fidanzata con tale Daniel, professione: spacciatore. Daniel avrebbe offerto della coca al figlio della cubana. Lei si arrabbia, urla, litiga. Pochi minuti dopo al scena si sposta al terzo piano di via Asturie 8. Un gruppo di africani vuole regolare i conti. Zulueta si mette di mezzo. Spuntano coltelli e forbici. Il morto non ci scappa solo grazie all’intervento delle volanti.

E così per la seconda volta la droga torna a fare capolino nell’inchiesta sulle feste di Arcore. Era già capitato con l’arresto di Ramirez De La Rosa, alis Emilio. Lui, originario di Santo Domingo, può contare su un particolare decisivo: la sua relazione sentimentale con Marysthell Polanco, una delle ragazze che hanno frequentato villa San Martino con residenza in via Olgettina 65. E proprio qui, nell’agosto scorso, la Guardia di finanza arriva e sequestra 2,747 chili di cocaina nel box intestato proprio alla Polanco. Di più: dalla perquisizione nel suo appartamento saltano fuori una cassetta di sicurezza con 54.550 euro in banconote di vario taglio (per lo più da 100 e 50 euro), una macchina contasoldi e documenti falsi. Elenco quantomeno singolare per una semplice soubrette televisiva. La vicenda si conclude con l’arresto di Ramirez, fermato a bordo di una smart intestata a Nicole Minetti. E la Polanco? Non viene indagata, ma semplicemente sentita come testimone. Eppure anche qui qualcosa non convince gli investigatori, i quali, in un’informativa inviata al pm Giancarla Serafini, scrivono: “Allo stato – si legge – non vi sono elementi probatori che confermino un coinvolgimento della Garcia Polanco nei fatti riconducibili alla detenzione di cocaina (…). Tuttavia, nonostante le dichiarazioni rese dalla donna, permangono ancora dubbi sulla totale estraneità”. Quindi spiegano: “Appare quanto meno inusuale l’inizio di una convivenza con un soggetto, da poco conosciuto presso un locale milanese, che, come dichiarato, ha sempre versato in condizioni economiche disastrose tali da indurre la Garcia Polanco a mantenere Ramirez De La Rosa”. Dubbi e sospetti anche sul denaro che la Polanco dice di essere di sua pertinenza. “Appaiono inadeguate e frammentarie le giustificazioni addotte dalla Garcia Polanco circa il possesso di 4800 euro in contanti che ha dichiarato essere di sua esclusiva pertinenza. (…) Va rilevato che la somma di 4800 euro è indicativamente la cifra necessaria all’acquisto di 100 grammi di cocaina sulla piazza milanese”.

L’episodio, pur antipatico, non scalfisce la Minetti. L’ex igienista dentale non ascolta nemmeno i consigli del Cavaliere che la esorta a denunciare il furto dell’auto per allontanare eventuali ipotesi di rapporti con Ramirez. Lei si rifiuta. E fa bene, perché alla fine tutto si chiarisce. Adesso, però, l’ombra della droga ritorna. E come per il sequestro di agosto, il personaggio chiave resta Marysthell Polanco. E’ lei, infatti, a presentare Jorge Luis Zulueta alla ex igienista dentale del Cavaliere.

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