giovedì 31 marzo 2011

E pensare che in Italia c'è ancora chi invidia Berlusconi

Invidiare Berlusconi? E perchè mai? Per la sua immagine vincente? Per i suoi soldi? Non gli serviranno certo a trovare qualcuno che lo ami o lo apprezzi sinceramente...

Per alcuni, il premier andrebbe piuttosto compatito. Avete presente un mongoloide su un palco che, per bisogno d'affetto, fa di tutto per attrarre l'attenzione? Lo fa per strappare alla fine un applauso sincero che lo rassicuri e lo conforti, un gesto di approvazione, di vicinanza e d'affetto che equivale ad una carezza (mi scuso con gli handicappati per il paragone). Invece gli applausi al premier, come è lecito supporre, sono presumibilmente comprati; come per certo lo sono quei manipoli di tifosi che ogni tanto si vedono in piazza mostrando lunghi striscioni, esteticamente perfetti, di slogan a sostegno del premier. Cartelli a caratteri di stampa, fatti probabilmente col plotter, che costano e che, stando a quanto ammettono gli stessi manifestanti, sono finanziati dal premier; questi eleganti striscioni si contrappongono a quelli proletari della sinistra, che invece sono scritti a mano con vernice spray su un pezzo di lenzuolo improvvisato. Questi metodi contribuiscono, assieme ad una buona tecnica oratoria e ad argomenti populisti, ad indurre l'approvazione della folla. Infatti, essendo il consenso contagioso, questo si diffonde nelle menti degli astanti ottenebrando le loro capacità critiche e, in buona sostanza, manipolandoli.

La destra imprenditoriale berlusconiana di oggi usa tutte queste tecniche comunicative manipolatorie, veicolate dal linguaggio pubblicitario, che male si sposano, anzi palesemente si scontrano, con l'intelligenza di un popolo istruito (grazie anche ad una favolosa istituzione chiamata scuola pubblica) e che è cresciuto a pane e democrazia, come quello italiano.

Per altri, più sinceri e diretti, il nostro capo del governo andrebbe semplicemente disprezzato per essere un corrotto e un corruttore e per la sfilza di menzogne che ha detto e che continua a dire agli italiani. Io penso che non serva arrivare a tanto, purchè si abbia bene chiaro in testa che ad un personaggio così non si può e non si deve dare alcun credito.

Ma l'invidia no, quello è uno dei più brutti sentimenti umani. Significa essere potenzialmente come lui, significa che, se io potessi farei le stesse cose che ha fatto lui pur di arrivare dove è arrivato lui. Significa mettersi sullo stesso piano di chi in sostanza si odia, invece di prenderne le distanze. Per questo non mi piace il sentimento dell'invidia, perchè è subdolo, non fa che alimentare gli stessi meccanismi che potenzialmente aborriamo e soprattutto non lo trovo per niente dignitoso.

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