lunedì 4 febbraio 2013

L'unità di Cuba

 Il TG2, nel mostrare un ricurvo Fidel Castro mentre vota alle elezioni politiche cubane di questi giorni (tra l'altro non malato come dicono, ma semplicemente vecchio!), non perde l'occasione di sottolineare l'assenza di candidati d'opposizione. Ma in un paese come l'Italia dove vige il voto di scambio, dove ad esempio in Campania il costo d'un voto varia da 50 a 100 euro, con che coraggio una redazione giornalistica nazionale osa fare certe velate critiche? Da che pulpito?! Ma quale opposizione! Dev'esserci per forza un'opposizione? A Cuba, vuoi per necessità di sopravvivenza, vuoi per l'incommensurabile riconoscenza popolare ai leader rivoluzionari ancora in vita, c'è una grande UNITA'. La classe dirigente politica è tutt'uno col popolo, il quale a sua volta si riconosce, per la stragrande maggioranza, nella rivoluzione. Ma secondo i nostri canoni mentali dev'esserci per forza un'opposizione, altrimenti non c'è libertà! Dimentichiamo che con la rivoluzione i cubani hanno rinunciato ad un po' della loro libertà a favore della giustizia sociale. E' una scelta perfettamente rispettabile. Il resto è solo artificio o invidia di un occidente pseudo-democratico, e ancora dannatamente eurocentrico, che deve sempre ridurre il mondo ai propri canoni di giudizio e punti di vista.

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