venerdì 17 dicembre 2010

Berlusconi: "So di avere una certa età, lascerò il Pdl ai giovani"

Un conto è che B. lasci il PdL in mano ai giovani del partito, il che è legittimo, un altro conto è passare loro lo scettro del suo potere dittatoriale acquisito sull'Italia, come farebbe un feudatario che dispensa il potere ai suoi vassalli o ad un'oligarchia da lui scelta. Il Signor B. e i suoi compari si devono mettere in testa che l'Italia non è un loro patrimonio di famiglia, ma è di TUTTI gli italiani! Siamo ancora in democrazia, per diamine! Almeno credo!



L'IMPERATORE DELLA DISCORDIA
Sappiamo che gli piacerebbe tanto, ma "l'imperatore" Berlusconi non arriverà a dividere la torta Italia a spicchi per spartirla con pochi privilegiati, con quei giovani figli di papà e futuri leader della dittatura berlusconiana, a cui è demandato il compito di dividere e disperdere il movimento di protesta degli studenti. Ho l'impressione che non abbiamo ancora visto niente. E' vero, Berlusconi non mollerà tanto facilmente. E' molto MOLTO TRISTE dirlo, ma ormai sembra rimasto solo l'uso della forza, la guerra civile. Esiste un tempo in cui solo il fuoco può purificare. E che Dio ci aiuti. Se uno che è sempre stato un cattolico moderato, arriva ad affermare questo, vuol proprio dire che l'esasperazione sociale e politica in Italia ha raggiunto il culmine.

GIOVANI AVVERSARI POLITICI IN GIACCA E CRAVATTA CRESCONO
Di fronte alle ingiustizie, alla sofferenza di un mondo che si sta sgretolando, di fronte al pericolo di una guerra civile, di fronte ai cambiamenti climatici globali, in buona parte dovuti ad un modello di sviluppo che ha fallito, a dispetto dello sfruttamento delle risorse del pianeta da parte di una esigua minoranza di paesi ricchi, in oblio della soverchia potenza economica delle multinazionali,.....QUESTI se ne vanno ancora in giro in giacca e cravatta! Ma in che mondo vivono? Ah si, vero, nel mondo a colori delle reti Mediaset!
Un giovane si dovrebbe vestire da giovane, in maniera informale e creativa, dare importanza ai contenuti più che alla forma, e non imitare quei vecchi signori ingessati e preoccupati che stanno ai vertici del potere. Altrimenti si nota subito che non sono spontanei, che c'è qualcosa che stona.
E infatti sono così insicuri questi giovani pidiellini che hanno bisogno di un leader di prestigio che li guidi. Così barattano la loro libertà con l'illusione del successo, con l'orgoglio di avere un capo carismatico al quale appoggiarsi e nel quale riconoscersi. Ma non si rendono conto che a quel punto il leader farà quello che vuole di loro. "Popolo della libertà" significa infatti libertà solo e unicamente per il premier: la libertà di fare quello che vuole in Italia.

Nessun commento:

Posta un commento