venerdì 18 novembre 2011

Lo stupro silenzioso della gioventù

di Christine De Pointe Du Lac

Ho recentemente finito di leggere un libro di Armando Matteo intitolato “La prima generazione incredula, il difficile rapporto tra i giovani e la fede”. Al di là del discorso – peraltro molto interessante – sul necessario cambiamento di cui ha bisogno la nostra beneamata Chiesa, vorrei condividere con voi alcuni spezzoni, che a mio avviso riassumono una delle tesi più interessanti del libro: viviamo in una “società della pietra filosofale”, dove si vuole essere giovani a tutti i costi, e a causa di questo vengono svantaggiati i giovani stessi.

E’ sotto gli occhi di tutti: il potere è in mano ai vecchi. La politica è diventata un universo talmente lontano ed estraneo che ce ne disinteressiamo completamente. Ce l’hanno fatta. Ci stanno spersonalizzando, ci vogliono spremere con la loro industria, vogliono annullare il nostro amore per la conoscenza. Vogliono macchine, meccaniche mucche da mungere a vita per pagare la loro pensione. Ricordatelo: è l’istruzione a cambiare le cose. E guardatelo in faccia: un sistema educativo che non funziona, con tempi troppo lunghi, sconnesso dal mondo lavorativo, fatto per gli insegnanti e non per gli studenti.

Insomma, una parassitizzazione dei giovani.

Perché anche quando comprate i vostri cazzo di vestitini firmati, sì, anche quello è sfruttamento!

Per chi non l’avesse ancora fatto, si svegli fuori, o si sveglierà già morto.

“ […] Quello attuale è poi un universo culturale che risulta prigioniero del culto della giovinezza e dell’incensante corsa verso di essa, alimentata da un’industria dal profilo tecnologico avanzatissimo, il che spinge la sua componente adulta a nutrire nei confronti di quella giovanile un autentico risentimento per l’effettivo vantaggio di quest’ultima nell’impossibile competizione. E’ sulla base di questi elementi che si comprende pure la scarsa attenzione infine prestata alle autentiche prerogative dei giovani, origine ultima di un’emergenza educativa  […]. ”

E vi lascio con delle domande, sempre tratte dal libro.

“ […] Si può andare oltre questa semplice analisi e previsione? Vi è ancora spazio per una profezia possibile, cioè per un discorso sul e al futuro diverso? […] Troverà il coraggio della denuncia di un mondo adulto eccessivamente malato di protagonismo, avidamente seduto su se stesso, parzialmente depravato e corrotto, sicuramente accecato e succube delle sue stesse illusioni? Saprà trovare il coraggio di una prossimità interessante e interessata verso questa generazione incredula e di una battaglia – culturale, si intende – perché essa veda pure sbloccate le sue qualità sottratte? […]”

Pensateci.

Sapete cosa è tutto questo?

L’omicidio quotidiano della verità.

(frase tratta dal bellissimo film “Into the Wild”)

10 giugno, 2011  - Fonte

Nessun commento:

Posta un commento