domenica 24 aprile 2011

Panico pre-elettorale

Dopo gli ennesimi tagli di Tremonti e le elezioni alle porte in molti comuni italiani, sembra essersi scatenato il panico tra le forze di centro-destra. Un caos del tutto prevedibile, del resto, con l'ingresso e il consolidamento nell'arena politica del gruppo dei responsabili, il frutto indigesto della politica da calcio-mercato di Berlusconi.

Diciamolo, alla vigilia delle elezioni amministrative che interesseranno molti comuni italiani, nel PdL regna un gran casino. Probabilmente ciò che manda in fibrillazione gli esponenti della destra sono soprattutto i sondaggi che danno in testa il PD. Ma le cause sono molte e i motivi risaputi, uno di questi è l'ignominioso trucco del 14 dicembre scorso quando, durante il voto sulla mozione di sfiducia, si assistette ad una vergognosa compravendita di parlamentari. In quell'occasione Berlusconi fece delle promesse al cosidetto gruppo dei responsabili in cambio del loro appoggio in aula, ritardando così però solo di pochi mesi la caduta del suo governo. Il virus del rimpasto è ormai stato inoculato e gli schieramenti alternativi premono. La maggioranza sta pagando con gli interessi la vittoria di Pirro ottenuta in quella fatidica data perchè, come si sa, i trucchi hanno le gambe corte. Nel frattempo infatti, il gruppo di Pionati, che in quell'occasione fu l'ago della bilancia a favore del premier, è cresciuto, ha consolidato la propria nicchia di potere e reclama ora la sua parte di torta. I responsabili che avevano chiesto di pesare di più, non ottenendo risposta hanno deciso di schierarsi con il terzo polo in funzione elettorale. Contestano in primo luogo l'eccessiva politica di tagli all'economia, condividendo in pieno, a questo riguardo, l'opinione del Ministro della cultura Galan che vorrebbe le immediate dimissioni di Tremonti. La Lega e Berlusconi invece, difendono l'attuale Ministro dell'Economia: Bossi addirittura ha dichiarato che senza Tremonti la Lega potrebbe togliere il suo appoggio al governo. Insomma stiamo assistendo ad un vero e proprio caos pre-elettorale dovuto ad un attacco di panico delle forze di destra, una situazione che, date le premesse, era largamente prevedibile.

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