venerdì 14 gennaio 2011

Berlusconi-Ruby: premier indagato per uso prostituzione minorile e concussione


Tre mesi di appuntamenti ricostruiti grazie al cellulare della diciottenne marocchina.

MILANO – Sarebbero stati numerosi gli incontri a sfondo sessuale tra Silvio Berlusconi e Ruby. È questa la convinzione maturata dai pm Ilda Boccassini, Antonio Sangermano e Piero Forno attraverso lo studio dei tabulati telefonici della giovane marocchina. Sono state «indagini tecniche», riferisce una fonte investigativa, a far svoltare l’inchiesta portando all’iscrizione nel registro degli indagati di Silvio Berlusconi con le accuse di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile, anche perché da ottobre al 21 dicembre, giorno in cui il Cavaliere è stato iscritto nel registro degli indagati, Ruby non è mai stata sentita.

Il primo incontro tra il premier e la ragazza risalirebbe al 14 febbraio scorso, giorno di San Valentino, quando il Presidente del Consiglio avrebbe regalato alla giovane un abito. Nei documenti si parla di una decina di serate, mentre Ruby ha sempre parlato di tre incontri. Il premier- dicono dalla Procura- è indagato per prostituzione minorile e concussione. Prostituzione minorile perchè, secondo le indagini, sarebbe stato cliente di una prostituta minorenne.

L’accusa di concussione, invece, è legata al fatto che il Cavaliere, secondo gli inquirenti, per nascondere il suo rapporto con la prostituta, andato avanti per numerosi weekend, e per evitare che la vicenda venisse alla luce avrebbe abusato delle sue funzioni di primo ministro telefonando in Questura la notte tra il 27 e il 28 maggio per fare affidare Ruby alla Minetti. La consigliere regionale è indagata per favoreggiamento della prostituzione, come il direttore del Tg4 Emilio Fede e l’agente di spettacolo Lele Mora, che avrebbero fatto da tramite nei rapporti tra il premier e la prostituta.

La Procura di Milano, nei mesi scorsi, aveva comunicato che le procedure di affidamento della giovane marocchina, scappata diverse volte dalle comunità per minori, e finita in Questura perchè accusata di furto, si era svolto correttamente. Lo stesso aveva precisato il Ministero dell’Interno, mentre la pm dei minori Anna Maria Fiorillo aveva contestato questa versione.

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