giovedì 13 gennaio 2011

I 10 minuti della vergogna di Marchionne

Prove di potere, le imposizioni contrattuali di stampo padronale e autocratico dell'a.d. della FIAT rischiano di portare il livello dei diritti della classe operaia in Italia indietro di almeno 20 anni.

Quei 10 minuti dal sapore acre di sfida

Mi rivolgo soprattutto a Marchionne, ma anche alla FIOM, alla CGIL, alla FIM e ai rappresentanti dei sindacati minori CISL-UIL, al governo e in particolare al Ministro per lo sviluppo economico Paolo Romani.

Se al referendum di Fiat Mirafiori vincesse il sì, l'accordo prevede, tra le altre cose, una riduzione delle pause di 10 minuti da 4 a 3 giornaliere.
Ma è mai possibile che su una cosa tanto piccola e risibile non si possa trovare un accordo, un semplice compromesso? Non ho parole.

Basterebbe che la FIOM dicesse a Marchionne: ok, non ce la paghi, però la quarta pausa ce la lasci. In quei 10 minuti leggiamo il giornale, un capitolo di un libro, facciamo una telefonata o semplicemente ci rilassiamo un attimo. Un minimo di distacco dalla ripetitività della catena di montaggio certo non guasta. Insomma, in fondo si tratta solo di 10 minuti!
Non conosco Marchionne, ma non credo che sia un sadico a cui non interessa minimamente la salute dei (suoi?) lavoratori e che vuole solo che sputino sangue, basta che vengano rispettati gli obiettivi strategici e di bilancio. Da commercialista qual'è, penso che gli basti sapere d'aver risparmiato qualcosa, o mi sbaglio? Se non fosse così, allora avrebbe piena ragione la FIOM.

E infatti mi sbaglio: l'accordo prevede proprio l'esatto contrario, viene ribaltata la normale logica della contrattazione sindacale. Marchionne è disposto a monetizzare la quarta pausa purchè i lavoratori vi rinuncino. Ma così il rapporto azienda-lavoratori si sbilancia a favore della prima, imponendo un'unico punto di vista, un'unica logica, quella del profitto aziendale.

Quando si persegue unicamente l'aumento dei ritmi di lavoro, senza rispettare la realtà difficile di chi deve compierlo, il lavoro diventa ancor più usurante di quello che è, perchè è di questo che si tratta quando si parla di catena di montaggio. Lavorare in questo modo significa lasciarsi rubare il tempo, la salute, la vita. Senza diritti il lavoro perde dignità e si trasforma in schiavitù.

Lavoratori! Votate no e lotta dura senza paura contro i padroni sfruttatori e capitalisti!

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