mercoledì 1 dicembre 2010

Un ricatto nascosto nell'innocuità apparente di un test

QUEL TEST ANTILIBERTARIO E XENOFOBO CHE PROPRIO NON CI VA GIU'

La differenza tra ricatti e doveri pare che il governo, e in particolare la Lega, non l'abbia ancora capita. Spieghiamogliela: i doveri si contrappongono ai diritti costituendone un naturale bilanciamento. I ricatti sono invece delle costrizioni perchè sono vincolate a doppio binario all'ottenimento di qualcosa a cui si da' maggiore importanza. E' questo il caso dell'ultima sparata dei Ministri Maroni e Gelmini sull'obbligo di superamento del test di italiano per gli stranieri. E così facendo hanno perso l'ennesima occasione per comportarsi da esseri umani di fronte al mondo civile.
La Lega, attraverso la penna e la faccia del Ministro Maroni, questa volta ha trovato un nuovo alleato a sostenere la sua politica strisciatamente razzista: l'ormai famigerato Ministro dell'Istruzione Gelmini. Insieme hanno firmato il decreto che vincola il permesso di soggiorno al superamento di un test di italiano a partire dal 9 dicembre 2010. Il decreto, apparentemente innocuo, in realtà nasconde una nuova strategia per espellere gli stranieri dall'Italia. Infatti, dopo il reato di clandestinità, ora ci penserà il test a sfoltire gli immigrati indesiderati o disubbidienti, ovvero quelli che non intenderanno sottoporsi al test.
Non lasciamoci ingannare, è mascherato bene, ma l'obiettivo non dichiarato è sempre lo stesso: fare pulizia etnica di immigrati, mandarli a casa, via dal nostro paese, perchè proprio gli fanno schifo. E invece non si accorgono che a fare schifo sono proprio loro!

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