giovedì 17 giugno 2010

Ancora su Yoani Sanchez: quando la critica non è costruttiva.

Ma insomma, mi chiedo, una come Yoani Sanchez che nella povera ma dignitosa Cuba di oggi riceve un premio giornalistico di 15.000 euro dal giornale El Pais per aver scritto male del suo paese su Internet, al di là che siano o meno falsità, non sente un minimo di vergogna pensando che intanto la maggior parte dei suoi concittadini sopporta privazioni quotidiane e talvolta la fame con grande dignità?
Credo che se la blogger più famosa del mondo fosse davvero in buona fede sentirebbe quantomeno il dovere, con quei soldi, di fare qualcosa di propositivo per tutti i cubani e non solo reclutare dissidenti o distruggere il suo paese a forza di critiche. Forse allora la verità è un altra.
Viene da chiedersi, non sarà che, oltre a soddisfare un suo narcisistico interesse professionale, l'intento, neanche troppo occulto, di Yoani è proprio quello di minare Cuba dall'interno per poi consegnarla nelle mani delle lobbies nordamericane che si vogliono impadronire dell'isola?
Credo che siano in molti a chiederselo, perchè è un ipotesi dettata dal semplice buon senso.

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