venerdì 28 maggio 2010

Trasmissione RAI faziosa su Cuba

Spero che a Elio Bonomi, titolare del Blog Viva Cuba!, non dispiaccia se riporto qui un estratto (per la verità, quasi completo) del suo articolo del 25 maggio 2010, che a me è particolarmente piaciuto e con il quale sono in totale ideale accordo, una reazione appassionata la sua, densa di una indignazione che ho provato anch'io vedendo il programma.

"[...] domenica sera ho assistito allo speciale del TG1 dedicato a Cuba e
non ho potuto che vergognarmi di far parte di un paese che utilizza il servizio pubblico radiotelevisivo per montare vergognose campagne denigratorie contro paesi e popoli colpevoli solo di non volersi sottomettere ai voleri dei dominatori del mondo che si impossessano di tutte le ricchezze del pianeta aggredendo con vergognosi embarghi, sanzioni economiche, attentati terroristici, invasioni militari e mattanze di civili inermi con la massima disinvoltura e con la vergognosa menzogna di voler portare "pace e democrazia" a popoli che hanno culture diverse dalle nostre e molto spesso, sicuramente è il caso di Cuba, valori etici e morali che noi ci siamo lasciati alle spalle da tempo per sacrificare tutto al cosiddetto "mercato" che avrebbe dovuto portarci il paradiso in terra mentre invece ci troviamo nell'inferno di una crisi che testimonia il fallimento della nostra"grande democrazia" tanto propagandata ma tanto lontana dall'essere tale.


La trasmissione in oggetto è stata condotta con una faziosità da codice penale, una conduttrici tanto superficiale che trattava i temi con un sorriso da ebete, giornalisti che si ritengono tali man non lo sono e che operano esclusivamente perché prostituitisi al potere, personaggi che non hanno nemmeno la lontana conoscenza degli argomenti che trattano ma che hanno imparato bene la lezione di denigratori al servizio dei potenti di turno. Una vergogna che fa venire il voltastomaco a chi ha ancora conservato un minimo di obiettività nel giudicare fatti ed eventi che caratterizzano i tempi bui in cui viviamo. Ho dovuto assistere inorridito alla rappresentazione della realtà cubana che nemmeno i terroristi mafiosi anticastristi di Miami hanno più l'ardore di utilizzare per i loro scopi di far tornare l'isola caraibica ad essere "il giardino di casa" dei gangster statunitensi e dei peggiori banditi che hanno tartassato i cubani in ogni maniera. Si è fatta vedere un'Avana decadente filmando situazioni limiti che si possono trovare in abbondanza nelle nostre ricche città senza mostrare un fotogramma dell'Avana che per il 90% è fatta di case stupende, strade-giardino, immensi parchi, un centro storico ammirato da tutto il mondo per il modo in cui è stato conservato e restaurato, non si parla dell'immensa quantità di manifestazioni culturali, ricreative e sportive, TUTTE GRATUITE, che allietano la vita dei cittadini cubani, non un accenno all’ambiente stupendo conservato dagli attacchi della speculazione che noi conosciamo bene, si sono intervistate solo persone che si lamentano del governo, cosa tra l'altro molto facile da fare in qualsiasi angolo del mondo (piove governo ladro….) e non si parla dell'immenso sostegno popolare alla Revoluciòn ed al sistema socialista cubano (bastava assistere alla manifestazione del primo Maggio o andare su You Tube e trovare, malgrado la censura che viene imposta ai blog di molti intellettuali cubani, per vedere come milioni di persone sfilino sotto il sole cocente gridando il loro incondizionato appoggio agli eroici governanti cubani che sono l'invidia di tutti i paesi del Terzo Mondo). Si intervista la famosa Yoani Sanchez senza accennare al perché è diventata tale, alla sua storia, una persona falsa come Giuda che sostiene che a Cuba i cittadini sono prigionieri senza possibilità di emigrare (una falsità assoluta, l’emigrazione dei cubani è impedita dalle nostre ambasciate non dal governo cubano) e senza indagare sul personaggio, una cubana liberamente emigrata in Svizzera per poi tornare a Cuba e montare, sotto l’abile regia del marito, tutta la sua farsesca sceneggiata, compreso la simulazioni di aggressioni MAI avvenute, per arricchirsi grazie alle prebende elargite a chi si presta a tali infamie. Non si accenna ai miliardi di dollari che annualmente il governo statunitense elargisce a questi ignobili mercenari che i cubani chiamano a ragione gusanos, cioè vermi. Non si sono intervistati bloggers cubani che sostengono l’esatto contrario di quanto sostiene la Sanchez, non un accenno all’interessantissimo dibatto in corso su tutti i giornali cubani riguardo alle misure da prendere per uscire dalla crisi imposta dall’imperialismo capitalista al mondo intero dopo che Cuba con enormi sacrifici era riuscita ad uscire dalle spaventose conseguenze economiche seguite alla dissoluzione del blocco sovietico. Nessuna contestazione alle tesi della blogger “più famosa del mondo” sul fatto che “a Cuba internet è proibito”, un’assoluta falsità in quanto Cuba è circondata da cavi sottomarini a cui viene impedito l’accesso e solo dopo anni di dure battaglie gli è stata concessa una strettissima banda sul satellite, costosissima e tecnologicamente superata. Cuba ha creato invece al proprio interno una rete di fibra ottica da fare invidia ai paesi più evoluti ma che non può essere sfruttata per l’impossibilita di accedere all’esterno in maniera decente. Queste poche possibilità di cui si dispone vengono utilizzate al meglio privilegiando i servizi pubblici, le scuole, gli ospedali, i centri di ricerca mentre ai cittadini viene offerto un servizio gratuito attraverso i Club de Computaciòn dove vengono istruiti ogni anno migliaia di giovani, cittadini ed anziani all’uso delle tecnologie informatiche. La scienza informatica cubana è tra le più avanzate dell’area. Per smascherare lo sporco gioco messo in atto dalla Sanchez e da suo marito basterebbe leggere l’intervista di Salim Lamrani, professore dell’Università Sorbonne-Paris IV e dell’Università Est Marne-la-Vallée di Parigi e giornalista francese, specializzato nelle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti. Malgrado il garbo dell’intervista la Sanchez viene ignobilmente smascherata e svergognata.


Sorvolo sulla presenza alla trasmissione di Gordiano Lupi, presunto scrittore ma invitato solo per il suo acredine anticubano che ha rimediato figuracce ridicole ogni qualvolta ha dovuto confrontarsi con persone con un minimo di conoscenza della realtà cubana, così come poco afferrato in materia si è visto il giornalista del Corriere di cui mi sfugge il nome. La presenza del solo Vattimo in qualità di difensore di Cuba si è limitata a sostenere innegabili linee di principio ma l’esime professore non è certo la figura con le competenze necessarie a controbattere le vergognose tesi sostenute nella trasmissione-farsa.


Avrei molto altro da dire in proposito, e altrettanto mia moglie, cubana residente in Italia da decenni, che dopo avere assisto in questi ultimi mesi ad un susseguirsi di aggressioni tanto menzognere contro il suo paese mentre si sorvola sullo scempio che i cittadini italiani sono costretti a vivere nell’assoluta indifferenza dei media e di chi dovrebbe difenderli, insiste perché abbandoniamo il paese anche se ci mancano ancora qualche anno per raggiungere la pensione. Per lei, e pure per il sottoscritto, vivere in quest’inferno senza più vie d’uscita è diventato non più sopportabile, perciò stiamo preparandoci al trasferirci definitivamente sull’isola dove regnano pace, amore, solidarietà, allegria e voglia di vivere, magari rinunciando all’ultimo modello di telefonino, ai vestiti firmati ed a tutte le fesserie utilizzate dal nostro sistema per svuotare le menti e riempirle di quello che lei chiama basura, cioè spazzatura.


Vorrei chiudere questo scritto invitandola ad un gesto di orgoglio professionale, cioè dedicare una trasmissione riparatoria condotta da persone libere che amano Cuba e che sono in grado di descrivere la realtà cubana con spirito di affetto e di fratellanza come meritano Cuba ed i cubani, non fosse altro per gli immensi servigi resi con la loro abnegazione, la loro intelligenza ed i loro valori all’umanità intera.


Posso sperare nel suo ravvedimento prima di lasciare il mio disgraziato paese passato in pochi decenni da uno dei luoghi più vivibili al peggiore in assoluto?


Con molta amarezza da un cittadino che ha creduto e lottato per un paese migliore e che ora ha deciso di gettare la spugna di fronte all’evidenza di una realtà non più recuperabile alle esigenza di una vita serena come ci si merita."

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